In Francia a causa di condizioni meteo sfavorevoli è previsto un calo di produzione di vino nel 2024 del 23%: è quanto emerge da una nuova stima pubblicata oggi dal ministero dell’Agricoltura di Parigi.
Al primo di novembre, la raccolta 2024 viene stimata a circa 37 milioni di ettolitri, un volume vicino ai livelli storicamente bassi del 2017 e del 2021.
Questo rappresenta un calo del 17% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Coinvolti tutti i tipi di vino, in particolare, Bourgogne, Beaujolais e Champagne, come anche i vini destinati ai brandy che hanno invece goduto di un raccolto eccezionale nel 2023.
Dopo il fondo di emergenza di 80 milioni di euro per la già difficile vendemmia 2023, il settore chiede ora il rilancio di questo fondo di liquidità. Da un lato estrema siccità, dall’altro piogge abbondanti, dall’altro ancora il problema della muffa, del gelo, della grandine, della caduta delle foglie.
Dopo la storica gelata del 2017, ricorda Vitisphere, il governo ha sbloccato centinaia di milioni di euro per sostenere il settore. Un’altra richiesta cruciale per il settore è la valorizzazione dei prezzi: anche con una piccola vendemmia nel 2024 e un piano di estirpazione in corso, le prime tendenze del mercato non vanno nella direzione di una giusta remunerazione del lavoro svolto in vigna.
Il settore vitivinicolo è allo stremo dopo un’altra annata difficile dal punto di vista climatico, e deve far fronte a crescenti incertezze economiche, sia in Francia (con il calo dei consumi e la perdita del potere d’acquisto) sia all’estero (tasse cinesi e minacce americane in particolare).Tutti i vigneti sono interessati da un calo del raccolto nel 2024: Jura (-68% rispetto al 2023), Champagne (-46%), Borgogna e Beaujolais (-38% rispetto a un raccolto 2023 storicamente generoso), Cognac (-37%), Valle della Loira (-29%), Corsica (-12%), Provenza e Valle del Rodano (-11%), Bordeaux (-12% rispetto a una vendemmia 2023 già storicamente bassa), Languedoc-Roussillon (-9%), Sud-Ovest (-7%).