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La vendemmia 2024 in Germania, parlano i produttori: “Tra perdite e trionfi, cosa aspettarsi nei calici”

04 Novembre 2024
La vendemmia 2024 in Germania, parlano i produttori La vendemmia 2024 in Germania, parlano i produttori

Chiusa la vendemmia 2024 in Germania e l’associazione di vitivinicoltori VDP – le migliori 200 aziende del paese – tira le somme. Molti viticoltori l’hanno già descritta come “l’annata dall’autunno infinito” Iniziata come d’abitudine a fine agosto con gli spumanti, la vendemmia si è protratta lungamente sino alla fine di ottobre. Tante le insidie in questo lungo arco temporale. Differentemente dalla 2023, che ha patito una primavera siccitosa, la 2024 ha invece sofferto di gelate che hanno colpito le vigne nel pieno del germogliamento. Va considerato anche che un inverno insolitamente caldo per le latitudini tedesche ha determinato un netto anticipo della vegetazione e il gelo di aprile, unito a episodi di grandine, ha colto le piante in un momento più che delicato, causando danni considerevoli alla produzione dei frutti.

Alla complessa primavera è seguita un’estate calda e piovosa, che ha messo in allarme i viticoltori per la minaccia di malattie fungine. Da questo momento in poi, le differenti condizioni climatiche da regione a regione hanno determinato risultati eterogenei. Le vendemmie sono state, infatti, diverse tra loro. In anticipo la Sassonia con le uve destinate agli spumanti, mentre le regioni vinicole classiche, come ad esempio la Mosella, hanno prolungato la raccolta sino alla fine di ottobre, effettuandola a più riprese. Denominatore comune per tutte, le gelate di aprile: in alcune aree la perdita è stata totale, mentre in altre ha causato una riduzione stimata del 50% sulle quantità solitamente prodotte. La stessa VDP, che per statuto impone ai suoi associati la raccolta di uve proprie, ha emanato una normativa in deroga che permetterà alle sue aziende di acquistare uve da altre aziende vinicole, purché VDP (quindi con identici criteri qualitativi). Questi vini saranno contrassegnati dalla dicitura “Ein Wein der Solidaritätsgemeinschaft VDP” (trad.: un vino della comunità solidale della VDP).

La vendemmia nei territori della Germania

Di seguito le valutazioni regione per regione raccontate dai produttori.

AHR, buon equilibrio tra dolcezza e acidità
Simona e Paul Burggarten, cantina Burggarten (VDP): “Quest’anno le gelate tardive hanno causato danni considerevoli lungo il fiume Ahr. Le due notti di gelata in primavera hanno causato una perdita di germogli stimabile intorno al 50-55%, cosa che ha avuto un impatto significativo sulla quantità di raccolto. Particolarmente sensibili le varietà precoci. Nel corso della stagione è emerso che il gelo ha danneggiato anche la vigoria stessa delle viti, portando a una maturazione irregolare delle uve. Nonostante le cure intensive e mirate, le vigne danneggiate non sono riuscite a raggiungere il livello di resa atteso. Nel complesso, l’annata può essere classificata come impegnativa, ad alto uso di manodopera per tempo e sforzi necessari. La vendemmia nella valle dell’Ahr è iniziata più tardi del solito, tra la metà e la fine di settembre, a seconda delle singole aree. Le quantità sono state significativamente inferiori, oltre il gelo si sono aggiunti i danni da muffe, in alcune aziende si è registrata una riduzione fino al 70% della media pluriennale. Tuttavia, la qualità delle uve ha mostrato uno sviluppo sorprendentemente buono, soprattutto per le varietà tardive. Le notti fredde sul finire dell’estate e per l’autunno hanno portato a una lenta maturazione che ha conferito un buon equilibrio tra zuccheri e acidità. Abbiamo chiuso la vendemmia all’inizio di ottobre e ci aspettiamo un’annata che produrrà qualità, soprattutto per i vini top, anche se le quantità saranno molto limitate”.

BADEN, la vendemmia è iniziata più tardi rispetto agli anni precedenti
Timo Renner, portavoce regionale VDP.Baden: “Il gelo di aprile ha colpito la nostra regione soprattutto da Friburgo verso nord e, in linea di principio, più a nord ci si sposta maggiori sono stati i danni da gelo. Nelle aree viticole a sud di Friburgo, invece, non ci sono stati effetti significativi del gelo. Le precipitazioni costanti durante la stagione di crescita nelle zone viticole nella fossa dell’Alto Reno e sui pendii della Foresta Nera, sono state accompagnate da un costante pericolo di attacchi fungini sul fogliame. Le aziende viticole a gestione biologica hanno dovuto fare uno sforzo molto intenso per tenere sotto controllo la situazione. Alla fine, grazie a grandi sforzi, tutti i viticoltori di Baden sono riusciti a ottenere una qualità estremamente buona, anche se in larga maggioranza questo ha comportato perdite di quantità. Se sul Lago di Costanza e nel Markgräflerland il raccolto è nella media, le perdite di quantità si registrano nelle aree con danni da gelo. In definitiva, è palese che la vendemmia è nettamente anticipata rispetto a qualche decennio fa, anche se proprio quest’anno si è iniziato un po’ più tardi rispetto agli anni precedenti. Oltre al cambiamento climatico, questo è dovuto anche all’evoluzione stilistica dei vini che è ricercata dalle aziende vinicole della VDP”.

FRANKEN, un Silvaner dal sapore intenso
Melanie Stumpf-Kröger, portavoce regionale VDP.Franken: “Le notti fredde di fine aprile 2024 ci hanno colpito duramente e, inizialmente, hanno causato turbamento e incertezza. Adesso, però, ci siamo accorti che il freddo ha avuto anche effetti positivi. Nonostante la perdita in quantità, che in alcuni casi raggiunge il 30% del raccolto per almeno la metà delle aziende, siamo stati in grado di raccogliere uve dorate e straordinariamente mature. Con dedizione e intenso lavoro siamo riusciti a raggiungere un risultato incredibile da una situazione problematica e, alla fine, tutto questo si è rivelato favorevole. La stagione vegetativa è iniziata in modo promettente con mesi invernali miti e germogliamenti precoci. I mesi estivi, ricchi di pioggia, ci hanno costretto a cure articolate per ottenere il meglio dai vigneti. Alla fine, con misure mirate e molta pazienza, siamo stati in grado di assicurarci uve di qualità eccezionale. Il prezzo di questa situazione sono state le quantità, decisamente basse. Nonostante questo, i nostri viticoltori sono molto soddisfatti della qualità. In particolare per il Silvaner, alla fine della stagione vegetativa ha mostrato una ricchezza di sapori particolarmente intensa grazie a questo singolare andamento climatico. Con un’attenta lavorazione manuale e selezione, sono stati creati vini che convinceranno per profondità e potenza. L’anno 2024 mostra in maniera emozionante che, a volte, meno è davvero meglio. Questi vini rifletteranno con orgoglio la loro origine e godremo la vendemmia 2024 ad ogni sorso”.

MITTELRHEIN, un autunno di ottima qualità
Johannes Müller, cantina Matthias Müller (VDP): “Per noi è stato un anno composito, e questo è dovuto al fatto che la regione vinicola del Medio Reno, tra le città di Bingen e Bonn, è lunga quasi 100 chilometri. Di conseguenza, anche i danni causati dal gelo sono molto diversi. Mentre, ad esempio, Bacharach è stata colpita duramente dal gelo, le vigne del Bopparder Hamm sono state in gran parte risparmiate. Per quanto riguarda la piovosità estiva, abbiamo il vantaggio di avere molte vigne sui pendii rivolte a mezzogiorno e quindi le viti si sono sempre asciugate rapidamente. Oltre questo, le piogge hanno ammorbidito poco i suoli del Medio Reno prevalentemente composti da roccia e ardesia, conservando la facilità della lavorazione. Ecco perché da noi si dice che è meglio avere pioggia e non siccità. La quantità di raccolto è variata molto da comune a comune e dipende da quanto le aziende della VDP sono state colpite dal gelo. Nella nostra azienda siamo rimasti soddisfatti dalla quantità e dalla qualità dell’uva. Soprattutto il Riesling, il nostro vitigno principale, ha resistito bene al clima più fresco. I gradi Oechsle (la quantità di zuccheri del mosto, ndr) quanto la maturazione fenolica sono splendidi”.

MOSEL-SAAR-RUWER, la nebbia dei fiumi ha protetto dal gelo
Carl von Schubert, presidente regionale della VDP.Mosel-Saar-Ruwer: “Nella parte centrale della Mosella abbiamo goduto di un buon raccolto, ma nella Saar e nella Ruwer la resa – già storicamente bassa – è stata molto scarsa a causa del gelo. In particolare nella Saar si sono verificate delle perdite, da medie a molto gravi. Alcune particelle in prossimità del fiume sono state salvate in parte dalla nebbia che si è depositata sulle viti proteggendole dal gelo. Alcune aziende non hanno raccolto nulla, altre hanno vendemmiato solo la metà. Quasi nessuna è rimasta indenne. A causa del fatto che in primavera e in estate, per settimane, si è sviluppato un clima molto umido, abbiamo dovuto fronteggiare diversi attacchi di muffe. Questo ha impegnato molta manodopera, indipendentemente dal fatto che si lavorasse in biologico. La vendemmia è iniziata a settembre con le varietà borgognone. Per il Riesling, si è potuto vendemmiare laddove ha superato bene il gelo, o la seconda gettata ha raggiunto la maturazione. In generale, il gelo ha ritardato la maturazione e ridotto le rese. Inoltre, in vendemmia si è resa necessaria un’attenta selezione: ogni problema della vigna non è un problema se lo si lascia fuori dalla cantina. In conclusione, quello che siamo riusciti a selezionare e vinificare ha un bel profilo aromatico. Sarà un’annata emozionante”.

NAHE, frutto elegante e vivace acidità
Frank Schönleber, cantina Emrich-Schönleber (VDP): “Le gelate tardive sulla Nahe si sono rivelate molto diverse tra loro. Alcuni comuni sono rimasti indenni o hanno registrato pochi danni, da altri si è perso totalmente il raccolto. Ad esempio, si sono registrati dei casi dove le gemme si sono sviluppate così rapidamente da non aver registrato alcuna anomalia nello stato di crescita; in altri, invece, ci è voluto molto tempo, il che ha portato a un significativo ritardo nella maturazione delle uve. La superfice fogliare è cresciuta bene ovunque, mentre l’uva non era sempre presente. Il germogliamento irregolare ha comportato un enorme sforzo aggiuntivo per il lavoro sul fogliame. Inoltre, i lunghi periodi di umidità estiva hanno comportato un maggiore e necessario utilizzo di prodotti fitosanitari per contrastare infestazioni fungine. Per noi viticoltori della VDP la qualità è, ovviamente, sempre al centro del lavoro: la raccolta dei vitigni borgognoni è stata molto tranquilla. Le uve erano assolutamente sane e la qualità eccellente. Per il Riesling, invece, la maturazione è stata molto lenta. Bisognava valutare, là dove le uve erano sane, se lasciare i grappoli appesi ancora per qualche giorno, o anticipare la raccolta per l’arrivo della botrite. Molteplici passaggi in vendemmia sono stati fondamentali per ottenere il livello qualitativo desiderato. Ancora una volta, i team efficienti si sono dimostrati decisivi per svolgere le necessarie selezioni. Laddove il lavoro di selezione è stato possibile per raccogliere frutti perfettamente maturi, ci si potrà aspettare una vendemmia 2024 di qualità. I vini in fermentazione mostrano un frutto fine e un’acidità vivace. Attendiamo con trepidazione dei Riesling estremamente eleganti e dallo stile rigoroso”.

PFALZ, splendide le varietà borgognone e Riesling eleganti
Franz Wehrheim, cantina Dr. Wehrheim (VDP): “È stata un’annata turbolenta. Copiose le piogge e, in tutto il Palatinato, i momenti asciutti per lavorare in vigna sono stati molto brevi. Ad ogni modo, tutto ha funzionato bene e – facendo un paragone con il 2021 – le aziende sono state in grado di sfruttare meglio i periodi di assenza di pioggia. Il gelo si è poi manifestato nella parte sud del Palatinato. In generale, dopo la fioritura, avevamo già capito che le rese sarebbero state inferiori. Poi, ad agosto, il clima è diventato finalmente asciutto e la vendemmia è stata fantastica sino a tutto settembre. In particolare si sono distinte le varietà di Borgogna. Il Riesling ha, invece, richiesto del tempo. Proprio l’agosto siccitoso non gli si è adattato bene e i gradi Oechsle sono, in parte, bassi. Tutto sommato, tuttavia, non è una cosa insolita, la maturazione del Riesling è sempre un po’ tardiva. Quest’anno, rispetto a quello precedente, i viticoltori hanno avuto bisogno di nervi un po’ più saldi. L’annata 2024 registrerà vini splendidi da varietà di Borgogna, e Riesling eleganti e dallo stile classico”.

RHEINGAU & HESSISCHE BERGSTRASSE, un intenso tempo di lettura
Markus Roll, cantina Balthasar Ress (VDP): “Nella nostra regione vinicola il gelo ha colpito soprattutto Oestrich-Winkel e le vigne sul Reno. Poi, ad agosto, ha piovuto molto. Questo ha portato nel Rheingau a un’ondata di peronospora, che ci ha causato un mal di testa peggiore rispetto a quello avuto per il gelo, cosa che ha diminuito le quantità del raccolto. La variabilità del clima ha peraltro determinato un rallentamento nelle maturazioni. Abbiamo iniziato la raccolta il 5 settembre e abbiamo terminato a metà ottobre. In alcuni casi abbiamo dovuto fare delle pause. È stato soprattutto il Riesling a richiedere tempo. Per raccogliere uve perfette, soprattutto per i vini VDP.GROSSES GEWÄCHS®, abbiamo dovuto utilizzare massima attenzione. Ad ogni modo, abbiamo ottenuto bei mosti, che in alcuni casi hanno richiesto macerazioni più lunghe”.

RHEINHESSEN, il duro lavoro ha dato i suoi frutti
Johannes Hasselbach, cantina Gunderloch (VDP): “Bene l’avvio nel periodo di vegetazione. Nonostante tutte le perturbazioni climatiche, la maggior parte delle aziende vinicole del Rheinhessen sono state risparmiate dal gelo. Siamo anche molto fortunati ad avere vigneti rocciosi ed esposti, le abbondanti piogge cadute all’inizio dell’anno ci hanno fatto sperare che avremmo avuto un’annata tranquilla. Una stagione umida richiede ovviamente molto lavoro, ma abbiamo subito avuto la sensazione di uno sviluppo positivo e abbiamo proceduto al meglio con il nostro lavoro. La vendemmia è iniziata con buone condizioni: il tempo era asciutto, le uve sane e ben mature. Nella seconda metà, però, è iniziato a piovere, cosa prevedibile, di conseguenza in vendemmia abbiamo proceduto a singhiozzo, “Stop & Go”, cosa mai piacevole. Ma le uve hanno dimostrato grande elasticità grazie alle abbondanti piogge estive. È stata necessaria molta pazienza, ma non ci sono stati drammi dovuti a infezioni o marciumi. Il periodo di maturazione più lungo e la pazienza hanno dato i loro frutti ed è stata ottenuta un’eccellente qualità sino al termine della vendemmia. Non ci aspettiamo un’annata matura, piuttosto una versione da Cool-Climate, un bel classico. E grazie all’avvio precoce della vegetazione e alle temperature estive sotto la media, abbiamo avuto una stagione di crescita incredibilmente lunga, mai troppo calda, con vigneti sempre ben curati, e questo ci fa sperare in una bell’annata. Il lavoro è stato intenso e impegnativo, ma ne è valsa la pena!”.

SACHSEN/SAALE-UNSTRUT, lì dove il gelo ha colpito con tutte le sue forze
Alexander Hey, cantina Hey (VDP): “Abbiamo concluso la vendemmia circa tre settimane fa. È iniziata a metà settembre ed è durata poco meno di due settimane. Purtroppo il gelo primaverile ci ha colpito molto duramente. Qualitativamente siamo molto soddisfatti, quantitativamente è un disastro. La produzione si attesta al 20% di quella abituale, cosa che ci costringe all’acquisto esterno per l’intera linea di base. Per qualità, fosse un’annata normale, saremmo molto soddisfatti. Ma siamo soddisfatti in ogni caso. Nelle botti in cantina c’è ancora molto prodotto non imbottigliato delle annate 2022 e del 2023, anche questo ci aiuterà”.

WÜRTTEMBERG, piacevoli profumi che divertiranno
Moritz Haidle, cantina Karl Haidle (VDP): “In termini di resa, se paragonata alle altre, è stata un’annata piccola. Ma a causa dell’annata fredda e umida abbiamo profumi affascinanti e vini con maggiore acidità e freschezza. Nelle annate fredde mi piace soprattutto il Riesling, così come i rossi. Ovviamente abbiamo avuto delle rese molto più basse a causa del gelo e di tanto in tanto ha piovuto anche durante la vendemmia, per cui è stato un autunno piuttosto impegnativo. In definitiva è andato tutto liscio e la vendemmia è trascorsa velocemente. Quello che adesso gorgoglia in cantina sarà piacevole a causa della freschezza, quella che i mosti ottengono dall’acidità”.