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L'azienda

Il nuovo corso di Abraxas a Pantelleria tra medaglie conquistate, sfide enologiche e vini eroici

31 Ottobre 2024
Da sinistra Giandomenico Consalvo, Achille Scudieri e Paolo Vivirito rispettivamente ceo, proprietario ed enologo di Abraxas a Pantelleria Da sinistra Giandomenico Consalvo, Achille Scudieri e Paolo Vivirito rispettivamente ceo, proprietario ed enologo di Abraxas a Pantelleria

Un pomeriggio d’inverno umido e piovoso, il vento marino che soffiava forte su Pantelleria. La famiglia Scudieri arriva così sull’isola e così dobbiamo immaginarceli mentre camminano tra le vigne e passeggiano nella cantina dell’azienda Abraxas. I fondatori del Gruppo Adler Pelzer, si innamorano del luogo e decidono di investire nel progetto fondato dall’ex ministro Calogero Mannino.

Quattro vendemmie sotto il loro controllo, affiancati dalla professionalità della famiglia Cotarella (Riccardo, enologo di fame internazionale per la parte produttiva, ovviamente, e la figlia Dominga per gli aspetti commerciale) che ne valorizza il percorso di crescita e di produzione. Gli ettari della tenuta sono 40, con 15 in produzione, ma si conta di rendere produttiva tutta l’azienda entro i prossimi tre anni. Una produzione annua di 55mila bottiglie in cui spicca il Pantelleria Doc Sentivento, vino vincitore di diversi premi della 32esima edizione del Concorso “Mondial des Vins Extrêmes”, la competizione internazionale che celebra i vini da viticoltura eroica. Lo stesso vino ha ricevuto due premi speciali: premio eccellenza Cervim 2024 e il premio Cervim Piccole Isole 2024. Ma l’azienda si è contraddistinta nella competizione anche con un’altra bottiglia, Pantelleria Doc Alsine 2023, 80% Zibibbo e la restante parte un blend con le varietà autoctone siciliane.

“È importante sottolineare – ci racconta Giandomenico Consalvo, ceo dell’azienda, che segue anche le altre attività agricole della famiglia Scudieri – come questi vini chiudano il loro processo produttivo interamente a Pantelleria”. Dalla raccolta dell’uva fino all’imbottigliamento. Solo così i vini Abraxas spiccano il volo (o seguono la scia del mare) e vanno fuori dall’isola. 

“Una delle scelte della famiglia Scudieri che qui ha avviato la sua prima iniziativa agricola – ci dice ancora Consalvo – è stata quella di lavorare molto con il territorio nell’interesse dell’isola e con l’isola, valorizzandola. Stiamo cercando, quindi, professionalità dentro l’isola, collaborando con i produttori isolani e utilizzando il più possibile i fornitori locali. Valorizzare il brand Pantelleria è il nostro mantra”. 

La cantina da 1.500 metri quadri è la più alta dell’isola e sorge a circa 600 metri di altitudine, adagiata sui pendii di Montagna Grande e costruita secondo l’antica tradizione vinicola pantesca. 

A Bukkuram viene coltivata, con la classica tecnica ad “alberello pantesco”, lo Zibibbo. Sulle alture di Vipera e Randazzo, a circa 600 metri d’altezza si trovano Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Syrah, Cabernet Franc, Grenache, Carignano, Malbec, Mondeuse, Petit Manseng, Gros Manseng, Merlot e Viognier, trasformando l’isola in un crocevia di contaminazioni e biodiversità a metà strada tra l’Europa e l’Africa.

“Andiamo un po’ in controtendenza rispetto agli altri perché abbiamo trovato tra le vigne Viognier e Traminer, vitigni non siciliani, di cui realizziamo un blend inedito. Puntiamo però anche sui rossi. I tanti vitigni a bacca rossa all’inizio ci sono sembrati una difficoltà, ora stiamo cercando di farli diventare un’opportunità. Da qui sono passati a sperimentare nomi ed enologi di rilevanza mondiale, da Giacomo Tachis al professore Attilio Scienza, chiamati qui dall’ex ministro Mannino”. 

Abraxas non è solo vini ma anche accoglienza. Nella tenuta sono infatti presenti otto camere a disposizione di clienti che vogliono vivere l’esperienza dell’enoturismo con degustazioni e visite in cantina. “Vogliamo rispettare l’isola e vogliamo fare quello in cui siamo bravi: produrre e fare accoglienza. Questo è il primo anno in cui i nostri vini sono stati presenti in maniera capillare nei ristoranti di Pantelleria. E i risultati iniziano ad apprezzare i nostri sforzi”. 

E adesso la gamma di referenze si amplia con la produzione dello spumante metodo classico. Ne riparleremo.