Una storia di riscatto, quello di una giovane chef in cerca di un lavoro e quello di un prodotto. Tante porte chiuse in faccia, tanta fatica per emergere fino alla rivincita, in tutto e per tutto. L’Osteria i 4 Archi di Milo, ai piedi dell’Etna, è diventato protagonista, insieme alla chef Lina Castorina, di un cortometraggio, Never Give Up, primo classificato al concorso Agrigento Cooking Show.
Un format che ha coinvolto dieci agenzie di videomakers nel racconto di altrettante realtà ristorative, oltre al contest dedicato proprio a questi ristoranti che hanno dovuto presentare un piatto tipico che esprimesse la storia, i sapori e l’identità.
Alla base del progetto della Enkant Imagery e Sixpeaks c’è l’idea del regista Daniele Di Mauro, che fin dall’inizio ha voluto coinvolgere la chef Lina Castorina, e dello sceneggiatore Antonio Ciravolo che ne ha curato lo script. Mentre l’agenzia ha vinto il primo posto in classifica, Castorina si è posizionata al secondo posto del contest, vinto dall’Osteria Il Bell’Antonio di Catania, con il suo cavolo trunzo di Aci.
Never Give Up è concepito come un parallelismo affascinante tra la vita della chef e quella del protagonista assoluto del piatto, il cavolo trunzo. Questo ingrediente raro e prezioso è simbolo di resistenza e rinascita, valori che rispecchiano il percorso della chef stessa.
Il cortometraggio racconta così una doppia storia di riscatto. Da un lato, quella del cavolo trunzo, un tempo in pericolo di scomparire a causa della competizione con colture più redditizie, ma oggi riconosciuto come presidio Slow Food grazie anche all’impegno di Saro Grasso, promotore appassionato di questa filosofia e proprietario dell’Osteria i 4 Archi.
Dall’altro, il viaggio della chef Lina, che ha affrontato sfide personali e professionali per affermarsi nella ristorazione e valorizzare i prodotti del territorio.
“Siamo felici – ci racconta Saro Grasso – di essere stati protagonisti di questa iniziativa, di essere diventati attori per un giorno e di aver visto la nostra storia raccontata così bene. Un progetto stimolante in cui abbiamo potuto valorizzare anche fuori dall’osteria il prodotto che ci contraddistingue, il cavolo trunzo di Aci”.