Quando si racconta un ristorante, si racconta sempre una storia. Una storia che parla delle persone che costruiscono con amore e passione questi luoghi di accoglienza, una storia che parla dei prodotti e della loro valorizzazione. A “La Caprese” di Mozzo tutto questo emerge in maniera ancora più tangibile, grazie agli interpreti che ne fanno parte. Scriviamo infatti di un locale storico, un’insegna da oltre 50 anni di longevità, con una famiglia che parte da Capri in direzione bergamasca, con la missione di raccontare le proprie origini. Siamo infatti a Mozzo, un piccolo comune nella provincia di Bergamo, ma solo a fini catastali, perchè in questo ristorante sembra di essere sulle coste, con ai piedi un mare calmo, che culla gli ospiti con la sua brezza salina e iodata.
Antonella Federico infatti, proprietaria e testimone di questo racconto, si impegna ancora oggi per portare le migliori materie prime dal mediterraneo, per far vivere agli ospiti un’esperienza sensoriale di massimo livello, fatta di materia prima e di ricordi d’infanzia. Qui infatti si possono assaggiare le ricette di Famiglia tramandate dai bisnonni, nonni e genitori; piatti intrisi di momenti vissuti insieme che oltre al gusto, raccontano molto altro della tradizione gastronomica di Capri. Il tutto, condito con la vera arte dell’accoglienza italiana. Il menu varia a seconda della stagionalità e della disponibilità di mercato, rispettando una filosofia di freschezza, grande qualità ed essenziale semplicità. Piatti iconici, che hanno segnato la storia de La Caprese di Mozzo, sono sempre e da sempre presenti in Carta come il “Gran crudo all’isolana” di pesci, crostacei e molluschi conditi con sale, olio e limone. Questo è il condimento dei racconti dei nonni di Antonella che erano pescatori e consumavano il pesce crudo, mentre erano in mare, condendolo con olio, limone e acqua di mare. E qui infatti, aggiungiamo che molte volte ci capita di assaggiare crudi di mare, anche di ottima qualità, sovrastati dallo smisurato ego degli chef, che tra salse e salsine si dimenticano di valorizzare la bontà dei prodotti che offrono. L’essenziale è invisibile agli occhi, recita la celebre frase di Saint-Exupéry. Niente di più vero.
Piatti degni di nota che abbiamo assaggiato sono stati anche i “Paccheri di Gragnano con il ragù di pesci all’isolana”, un piatto di recupero fatto con tonno, pesce spada o ricciola e pomodoro, il tutto cotto a fuoco lento, per un risultato quasi umami, intensissimo e molto goloso. Inoltre, immancabile il fritto, che noi abbiamo assaggiato di calamaretti spillo. Pura materia prima valorizzata al meglio. Un po’ il desiderio di tutti, con un delizioso calice di vino bianco, da mangiare in un caldo mezzogiorno di estate al mare. Molto ben fatta anche la carta dei vini, che conta circa 200 etichette tra champagne, spumanti, bianchi, rossi e rosati sia nazionali che internazionali.
Insomma, La Caprese di Mozzo è un ristorante dove si potrebbe andare una volta alla settimana, ma anche quel regalo che ci facciamo dopo un periodo intenso di lavoro. Un posto dove si sta sempre bene e dove si mangia sempre bene, perché’ il cliente viene messo al centro. Un percorso di avvicinamento a cibi e bevande di qualità, dove ci si può mettere comodi, e, se si ascolta bene, si può anche sentire in lontananza il meraviglioso rumore del mare.
Ristorante La Caprese
Via Giuseppe Garibaldi, 7 – Mozzo BG
T035 437 6661
superbexperience.com
Aperto dal martedì alla domenica: 12,30-14,30; 19-23
Chiuso: lunedì
Ferie: variabili
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no