Si è conclusa con la cerimonia di premiazione la XXIII° edizione del Concorso Letterario Nazionale di Go Wine “Bere il territorio”. Al popolare autore televisivo e scrittore Antonio Ricci il riconoscimento de “Il Maestro” di Bere il territorio. Premi Speciali ad Anna Schneider, per la ricerca in campo vitivinicolo. Riconoscimenti su ambiente e sostenibilità all’Accademia della Vigna di Alba e alle cantine La Raia e Ricci Curbastro. Un Premio per il libro “Lo Zibibbo di Calabria” di Saveria Sesto. Bere il territorio, il concorso letterario nazionale promosso da Go Wine, completa il percorso della 23esima edizione con una cerimonia finale di premiazione che aggiorna in parte i contenuti di un’iniziativa da sempre molto seguita. Un’iniziativa culturale che ha sempre accompagnato la vita dell’associazione nata ad Alba nel 2001, per un progetto teso a promuovere cultura del vino ed enoturismo in Italia. Per la seconda volta l’evento finale si celebra al Castello di Grinzane Cavour. Bere il territorio è sempre stato un riferimento in tal senso, per comunicare una determinata visione del vino, per unire vignaioli e consumatori attenti e consapevoli, per promuovere un’immagine positiva del vino di qualità e degli importanti valori sociali e culturali di cui è portatore. Attraverso tante edizioni il Concorso si è evoluto, con nuove iniziative e nuove relazioni, mantenendo tuttavia saldi alcuni punti di riferimento. A cominciare dal titolo, nato per una sorta di provocazione, e rimasto sempre attuale: “Bere il territorio” per attribuire un valore aggiunto a ciascun vino di qualità ed apprezzare, attraverso il calice, non solo il prodotto in sé, ma anche la cultura e l’ambiente che esso racchiude. Da alcuni anni l’iniziativa si è rafforzata sempre ispirandosi all’idea che ha ispirato fin dalla costituzione l’associazione Go Wine: ovvero guardare ad una figura qualificata di consumatore che non ama solo conoscere e degustare i vini, ma avverte il desiderio di farsi viaggiatore per scoprire i luoghi dove ciascun vino si afferma e dove uomini e donne del vino operano.
I Premi:
ad Antonio Ricci, popolare autore televisivo e scrittore, è stato assegnato il riconoscimento de “Il Maestro” di Bere il territorio. In sala è stato Gianluigi Beccaria, per conto della Giuria ad introdurre Ricci: “Oggi premiamo Antonio Ricci non solo per il suo liberissimo, ilare e corrosivo impegno quotidiano in tv con Mediaset, ma per aver salvato dalla speculazione edilizia uno spazio di terra prezioso nell’immediato entroterra di Alassio…”. E così la conversazione ha raccontato una dimensione diversa del popolare personaggio della televisione, in tema di cultura del territorio e di ambiente. Con l’esperienza di Villa della Pergola, una dimora di fine Ottocento circondata da oltre 22mila metri quadri di parco anglo-mediterraneo affacciato sul golfo di Alassio. Con l’impegno ancora cresciuto acquisendo l’adiacente villa del pittore e scrittore Carlo Levi, affidandola alle cure di Renzo Piano; per costruire serre didattiche ed un orto rampante, in omaggio a Italo Calvino che frequentava i luoghi.
Nella sezione generale è risultato vincitore Ciro Lubrano, vita fra Ivrea e l’isola di Procida, con il racconto “Aglianichello o Per e’ Palummo”. La presentazione è stata affidata a Valter Boggione: il testo narra vicende che guardano a Vivara (piccola isola nei pressi di Procida), “dove salvare un vigneto e piantare tante altre viti…insistendo sul per ‘e palummo e sull’aglianichello di Procida”. Il riconoscimento ad una pubblicazione che “abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione”, è stato assegnato al volume di Saveria Sesto con il libro “Zibibbo di Calabria, storie di uomini e di donne (Rubbettino Editore). Un libro di ricerca che ha coinvolto la comunità locale, contribuendo a dare dignità allo zibibbo, coinvolgendo anche grandi chef della regione. I riconoscimenti riservati al tema della sostenibilità è stata la parte di maggiore novità di questa edizione con tre premi. Si è creato così nella Sala delle Maschere un racconto di esperienze che portato a riflettere su temi strategici valorizzando alcuni protagonisti. L’enologo Clara Milani ha raccontando il grande progetto de La Raia in tema di biodiversità; una cantina voluta dalla famiglia Rossi Cairo intrecciando visioni che riguardano il vino, la natura, l’arte e l’accoglienza. Con una Fondazione a fianco della cantina a promuovere progetti e offrendo un riferimento importante nel contesto dell’affascinante territorio del Gavi, lungo la Strada Monterotondo che unisce Novi Ligure a Gavi. Filippo Ricci Curbastro ha raccontato le azioni della cantina di famiglia – Ricci Curbastro in Franciacorta – in tema di sostenibilità: una storia nata con il nonno, proseguita con il papà Riccardo (a lungo presidente del Consorzio Franciacorta) e ora condivisa insieme anche con il fratello Gualberto. Evidenziando la certificazione Equalitas ottenuta nel 2017, e dal 2023 l’acquisizione della qualifica di società Benefit. E poi l’esperienza delle tre vite dell’albero: “Da albero e barrique, da barrique a nidi artificiali costruiti dai detenuti dell’Istituto di Pena di Alessandria. Il ciclo virtuoso del legno all’insegna del recupero di persone e materiali”. Il terzo riconoscimento è stato assegnato alla “Accademia della Vigna”, un’iniziativa ideata e coordinata da Weco Impresa Sociale e co-promossa dal Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe, Dogliani insieme a numerosi soggetti del territorio. Interpretando un tema di grande attualità legato al lavoro nelle vigne, per la formazione delle persone e contro lo sfruttamento del lavoro. E poi il premio speciale attribuito ad Anna Schneider, per l’importante lavoro svolto in tutta la sua carriera a favore della ricerca in campo vitivinicolo. Sottolineando esperienze e risultati di tanti percorsi in vigne e territori, dando luce a varietà che rischiavano l’estinzione; promuovendo studi per conoscere identità e profilo di molti vitigni. Anna Schneider ha raccontato in sala alcuni aneddoti legati alla sua esperienza esprimendo anche la gratitudine verso tante persone con le quali ha collaborato. La Giuria del concorso di questa edizione è stata composta da: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Repubblica), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).