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Scenari

L’Umbria si prepara a diventare “distretto spumantistico”: “Le prime bottiglie al Vinitaly 2025”

01 Ottobre 2024
La presentazione del progetto degli spumanti umbri - ph Ansa La presentazione del progetto degli spumanti umbri - ph Ansa

Dopo due anni di esperimenti su sei ettari di terreno precedentemente abbandonati a 800 metri di altitudine, l’Umbria ha iniziato a gettare le fondamenta per un potenziale distretto spumantistico, dedicato alla produzione di uno spumante di alta qualità, metodo classico. Questo ambizioso progetto, che presenterà le sue prime bottiglie al prossimo Vinitaly di Verona con le etichette Semonte e Arnaldo Caprai, si origina da un’idea affascinante e si appoggia su dati concreti: il microclima necessario per la produzione dello champagne non differisce molto da quello delle colline vicino a Gubbio. Da qui nasce “Spum.e” (Spumantistica Eugubina), un’iniziativa per valutare la sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione di base per spumanti nell’area appenninica Eugubino Gualdese, già nota per i suoi vini di qualità.

Il progetto non si limita a questo. Ha infatti dato vita a un vigneto sperimentale eco-sostenibile, che rappresenta un modello di rilancio del territorio montano tra Umbria e Marche, e potrebbe valorizzare le aree appenniniche abbandonate, incentivando il recupero e il reinsediamento. “È un progetto aperto a chi desidera partecipare, poiché Spum.e è una rete di aziende nata con l’intento di espandersi, inizialmente formando un distretto e, magari in futuro, anche una denominazione,” ha dichiarato Marco Caprai (Arnaldo Caprai di Montefalco), che insieme a Giovanni Colaiacovo (Cantina Semonte di Gubbio) e al team di ricercatori, ha presentato a Gubbio il progetto e i risultati ottenuti dopo due anni di vinificazione.

L’idea che il cambiamento climatico richieda nuove soluzioni per contrastare le elevate temperature della produzione tradizionale ha reso essenziale l’innalzamento dell’altitudine della viticoltura, per produrre vino anche in condizioni di riscaldamento globale. Di conseguenza, è nato il progetto di viticoltura di montagna e di distretto per la spumantistica. Caprai ha evidenziato: “In periodi di fenomeni climatici estremi, queste pratiche ci consentono di coltivare a quote superiori, evitando gelate invernali e temperature eccessive in estate. In Umbria, oltre il 30% del territorio è montano”. Al convegno di Gubbio hanno partecipato le aziende interessate, i ricercatori e le istituzioni. Finanziato dalla Regione Umbria con fondi Psr, il progetto “Spum.e” è stato sviluppato dai ricercatori del Cervim e dell’Università degli Studi di Milano (dipartimento di scienze agrarie e ambientali), coinvolgendo le aziende agricole Semonte e, come partner, Arnaldo Caprai, Leaf (consulenza per il settore vitivinicolo) e l’azienda agricola Belcompare.

Dopo gli interventi tecnici e i saluti del sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, e del vicepresidente della Regione Umbria e assessore alle politiche agricole e agroalimentari, Roberto Morroni, la tavola rotonda finale sulla “Programmazione europea e sviluppo delle aree appenniniche” ha visto la partecipazione dei titolari delle due cantine in primo piano, nonché di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, e Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.