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Eventi e iniziative

Quando l’etichetta è (quasi) tutto: D’Aroma Studio vince la terza edizione del contest Insuperlabel ideato da Auroflex

28 Settembre 2024
Da sinistra Laura Moretti, graphic designer, docente IED e curatrice AWDA, Marco D’Aroma, vincitore della terza edizione del concorso Insuperlabel, Mara Bellati, consulente del Centro di ricerca di Neuromarketing Behavior & Brain Lab dell’Università IULM e Rossella Alessi, visual graphic designer di KIKO Milano Da sinistra Laura Moretti, graphic designer, docente IED e curatrice AWDA, Marco D’Aroma, vincitore della terza edizione del concorso Insuperlabel, Mara Bellati, consulente del Centro di ricerca di Neuromarketing Behavior & Brain Lab dell’Università IULM e Rossella Alessi, visual graphic designer di KIKO Milano

È Marco D’Aroma dell’agenzia D’Aroma Studio di Pescara il vincitore della terza edizione di Insuperlabel, contest che mette a confronto l’industria della produzione e stampa delle etichette ed il mondo della progettazione grafica. 

L’idea è promossa da Auroflex di Alcamo e leader per la produzione di etichette autoadesive e consulente di molte aziende dell’agroalimentare, in partnership con HP Indigo, Luxoro, Fedrigoni Self-Adhesives. L’edizione di quest’anno ha visto i partecipanti cimentarsi nella creazione dell’etichetta chiudi pacco per le brown box dell’e-commerce di KIKO Milano, marchio di spicco nel panorama cosmetico e l’Agorà di Segesta ha fatto da sfondo alla premiazione. 

Questo prezioso sigillo di chiusura che doveva essere realizzato dai partecipanti in carta 100% riciclata, ha come obiettivo quello di trasformare l’esperienza di unboxing in un momento unico ed emozionale.

Marco D’Aroma ha realizzato un’etichetta che è un incontro profondo tra tra dimensioni diverse e interconnesse tra loro: le persone, il pianeta, la natura e i prodotti di KIKO Milano. Un sistema di combinazioni matematiche riflettono l’universo valoriale del brand e la sua sensibilità al tema dell’ecosostenibilità. Da qui il suo design minimalista, impreziosito da una palette di colori pastello che evoca naturalezza e delicatezza. Gli elementi grafici stilizzati creano un pattern che celebra l’incontro tra corpo e natura. Le immagini legate alla natura, come fiori e foglie, vengono accostate, non a caso, con quelle del corpo: occhi, ciglia e labbra. Tutti elementi che, attraverso il dato variabile, in fase di stampa cambiano posizione e colore, così che ogni etichetta sia diversa dalle altre e dunque unica. L’effetto tattile arricchisce poi l’esperienza dell’utente.

 

“Sono felice – ci ha raccontato il vincitore – perché il contest mi ha permesso di lavorare con un brand e con un prodotto completamente nuovo. Io mi occupo di etichette dedicate al food&wine e non ho trovato differenze perché se il lavoro progettuale è eseguito correttamente, con un po’ di stile personale si raggiunge il progetto. È stato divertente perché mi sono messo alla prova”.

“Per noi – ci dice Fabio Butera, presidente di Auroflex – Insuperlabel è una manifestazione importante perché ci fa incontrare il mondo dei grafici italiani che ci mettono talvolta anche in difficoltà con i loro progetti grafici. Nell’etichetta si concentra buona parte dello storytelling di un prodotto. In questa edizione, in collaborazione con Kiko Milano, l’etichetta doveva far risaltare dall’inizio l’unicità dei prodotti acquistati. Chi ha partecipato ha dovuto tenere conto di tanti vincoli e tutti sono stati bravi a cogliere il senso dell’obiettivo finale”.

Della stessa idea Giuseppe Butera, amministratore delegato Auroflex: “Questa edizione è tanto importante perché è una conferma che il contest funziona. Noi riusciamo a portare sempre più in alto il brand Auroflex insieme a quello del made in Sicily. È una scommessa perché parliamo dell’etichetta della brown box, quindi si fa un’operazione per predisporre il consumatore verso un’apertura della box che lo spinge a sognare. Come Auroflex innoviamo sempre, continuamente, senza perdere mai d’occhio la sostenibilità”.

“È stata una bellissima esperienza – ci dice la giurata Laura Moretti, graphic designer, docente IED e curatrice AWDA – perché è venuto fuori un caleidoscopio di immagini che si sono trasformate in carta e grazie alle tecniche e ai materiali hanno preso vita. È una fucina per fare ricerca e sperimentazione con materiali e tecniche fondamentali nel lavoro dei graphic designer. Queste operazioni danno linfa alla filiera ma anche agli studi di design dove si può sperimentare ad alti livelli. Spero ci siano sempre più designer che lavorino in questo senso”. 

Nel corso della cerimonia sono assegnati il Print Award a Tokay Creative Studios e il Partner Award sempre a D’Aroma Studio, riconoscimenti che premiano l’uso innovativo di materiali, tecniche di lavorazione e stampa, celebrando l’eccellenza e la capacità di ridefinire i confini della tecnologia e del design nel settore.

“Siamo orgogliosi – dice Sara Cruciata, project manager Auroflex – di fare questo percorso con le agenzie perché lo scambio di idee ci hanno fatto crescere tantissimo. Loro ci ringraziano, ma anche noi ringraziamo perché stiamo ricevendo anno dopo anno tantissimo”. 

A moderare la premiazione Cinzia Ferrara, professoressa associata di Design presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo mentre l’intervento iniziale è stato della graphic designer e consulente di comunicazione Benedetta Crippa, con uno speech che ha esplorato le nuove frontiere della comunicazione visiva, approfondendo temi cruciali come la sostenibilità, l’intelligenza artificiale e l’inclusività nel contesto delle arti grafiche e della stampa.