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Scenari

Veronafiere, è svolta: l’olio avrà un evento esclusivo. E non si terrà nei giorni del Vinitaly. Cosa significa tutto questo?

23 Settembre 2024
Adolfo Rebughini, Maurizio Danese, Lorenzo Fontana, Federico Bricolo Adolfo Rebughini, Maurizio Danese, Lorenzo Fontana, Federico Bricolo

Il mondo dell’olio si segni le date in calendario. Veronafiere spariglia le carte. E organizza un evento esclusivo sull’olio. Niente a che fare con il Sol che conosciamo e mai più concomitanza con il Vinitaly. Nasce Sol2– Expo. Ed era ora. Ed è la conferma, qualora ve ne fosse bisogno, che attorno all’olio c’è un fermento nuovo e contagioso, una sorta di rivoluzione che comincia a produrre i suoi frutti. Sol2– Expo si terrà da domenica 2 marzo a mercoledì 5 marzo 2025. E sarà una fiera che si annuncia ambiziosa: l’olio certo, ma anche tutto quello che rappresenta la filiera: dalle macchine utilizzate nei frantoi alle aziende che producono sostanze utili, come per esempio il caulino molto utilizzato da olivicoltori bio. E poi l’olio per la cosmetica e la bellezza. E tanto altro ancora. Insomma, una sorta di Vinitaly dell’olio sia per la durata e sia anche per l’ampiezza degli spazi che saranno dedicati già dalla prima edizione.

Veronafiere si vuole prendere la scena con un prodotto che sino ad oggi è stato una sorta di cenerentola per il mondo delle fiere. E comunque le date di Sol2– Expo evitano le sovrapposizioni con due eventi che sino ad oggi hanno rappresentato i momenti più significativi per la filiera dell’oro verde, ovvero Olio Officina a Milano e Olio Capitale a Trieste. Che si terranno entrambe a marzo, ma dopo l’evento di Verona. C’erano altri enti fieristici che potevano colmare questo vuoto nel l’agroalimentare italiano? Forse sì. Pensiamo alla fiera di Parma (vedi Cibus) o alla Fiera di Bologna che punta sempre di più all’ agroalimentare (è il caso di Sana Food il prossimo febbraio). Ma i vertici di Veronafiere hanno capito che non c’era più tempo da perdere. Tra l’altro da più parti si parla sempre più di nuove dotazioni finanziarie dell’Unione Europea per la filiera dell’olio come da anni accade per il vino. Si pensi per esempio all’Ocm Promozione Paesi Terzi. O a qualcosa di simile. E poi l’olio ha visto nell’ultimo anno aumenti di prezzi vertiginosi che hanno remunerato meglio i produttori come non era mai accaduto. E la fascia di produzione nel mondo è molto limitata sebbene il cambiamento climatico fa coltivare ulivi in luoghi e latitudini fino a qualche anno fa impensabili.

All’olio sta accadendo quello che non accade più al vino. Produttori più sensibili alla comunicazione, maggiori remunerazioni, consumi in crescita, maggiore attenzione alla qualità, biodiversità di cui l’Italia vanta il primato globale di cultivar, e, ultimo non ultimo, le proprietà salutistiche dell’extravergine. Consumare un olio di qualità è un toccasana per il nostro organismo. Ed tutto in rapido divenire. Tutto questo nell’annata (la prossima, già tra l’altro cominciata) in cui forse avremo un calo produttivo importante (leggi qui>). Ma il sentiment è favorevole. E anche questo annuncio di Veronafiere ne è una conferma. Pensate invece per un attimo a quanto sta accadendo al vino. Cali di consumo, attacchi salutistici, difficoltà produttive, la tempesta perfetta. Parlando giusto di olio, che ora tutto fili liscio? Magari non sarà così semplice e non lo è. Però per l’oro verde italiano c’è una grande prospettiva. A patto che ci credano soprattutto i piccoli produttori. C’è bisogno di loro. E di una duratura rivoluzione dal basso. Purché siano propensi all’altissima qualità e ad una nuova narrazione. Viva l’olio (buono).