“Un ticket di ingresso a Taormina? Se è un modo per regolare i flussi di turisti, perché no?”. A dirlo è Vito Giglio, direttore generale del gruppo Luxury Private Properties, che ha al suo interno The Ashbee Hotel di Taormina, il Grand Hotel Des Étrangers di Siracusa e a partire dalla tarda estate 2025 il Palazzo Excelsior di Palermo.
Una stagione che resiste bene a Taormina, con un andamento in linea con l’anno precedente, nonostante sia cambiato il modo di prenotare le vacanze: “Il nostro mercato di riferimento è quello americano. Rispetto agli scorsi anni, quando le prenotazioni arrivavano con largo anticipo, quest’anno sono arrivate quasi tutte a ridosso ed è come se ci fosse stato un freno. Ma i numeri tengono, anzi, continuano a essere alti”.
Le motivazioni del ritardo nelle prenotazioni possono essere molteplici e possono riferirsi a diversi fattori, primo tra tutti le elezioni americane. “Ci sono però anche eventi straordinari come la chiusura dell’aeroporto di Catania dell’anno scorso o gli incendi in Sicilia che possono aver influito sul ritardo delle prenotazioni”. Eppure al The Ashbee Hotel si alza l’asticella e il target del cliente. L’aumento delle tariffe delle camere (24 in totale) non spaventa i clienti che ricercano a Taormina lusso da un lato e autenticità dall’altro.
I servizi più richiesti sono le escursioni in barca, così come i lidi o lo shopping, complice l’arrivo di brand di altissima fascia che hanno deciso di investire sul territorio. “Il cliente che si rivolge a certi tipi di hotel di lusso non gradisce la calca che talvolta si concretizza nel weekend con un accesso a Taormina troppo massiccio. Non vedo quindi il problema a un ticket di ingresso, d’altronde stiamo parlando di un un posto magico ed esclusivo. L’area di Taormina è un connubio perfetto tra chi cerca autenticità e chi vuole passeggiare sul corso. E nonostante i tanti negozi presenti e i grandi marchi si respira la Sicilia, quella vera”.
Chi soggiorna al The Ashbee Hotel, poi, ha la possibilità di visitare la zona di Siracusa e della Val di Noto grazie a esperienze collegate tra le due strutture della stessa catena. C’è poi la parte dedicata all’offerta enogastronomica, con il ristorante 2 Stelle Michelin St. George Restaurant by Heinz Beck. “Siamo molto soddisfatti – continua Giglio – di ciò che viene proposto. Lo dimostra il fatto che i clienti di altri hotel frequentano questo luogo”.
Chiuso dalla prima settimana di novembre, quest’anno nella struttura verranno ampliate diverse camere e per la prossima stagione sarà aperta una nuova Spa situata accanto a quella già presente. Ma prima di pensare a un’apertura per 12 mesi l’anno c’è ancora tanto da fare: “In altre località l’amministrazione pubblica si è impegnata affinché gli eventi avvenissero durante la bassa stagione. Si dovrebbe lavorare su questo, ma bisognerebbe anche chiedere ai Taorminesi di rinunciare alle vacanze invernali. Certamente tutto dovrebbe partire dalla programmazione di grandi eventi perché da soli non ce la facciamo. Abbiamo in mano un patrimonio immenso, se si cambiasse mentalità potremmo diventare ancora più grandi”.