Non sono tempi facili per il mondo del vino, alcuni potrebbero continuare dicendo che non lo sono per il mondo, in generale.
Tra vendite col segno meno, in tutti i segmenti e nuovi afflati salutisti delle nuove generazioni, il wine world attraversa una crisi di mercato che non risparmia neppure sua maestà lo Champagne in calo consistente, perché mancano, dicono, in questo momento storico, i motivi per brindare. L’unico segmento che sembra non solo tenere ma incrementare le vendite è quello dei Crémant.
Saranno i Crémant, la loro allegria popolare e bellissima anche nel prezzo a salvare il mondo del vino? Ci auguriamo di sì, in ogni caso un mondo in cui bevono tanti Crèmant è sicuramente un mondo bellissimo, in cui ci piacerebbe vivere.
Ma cosa sono? Da dove vengono e chi li produce?
Mi sono sempre stati simpatici, i Crémant, un po’ perché il correttore automatico di pages si rifiuta di convalidarne la grafia, un po’ perché sono un mondo vario, libero e imprevedibile, un po’ perché sono la bolla preferita di chi ha preso le lauree umanistiche, una bolla, per i non avvocati, i non dentisti, i non ingegneri.
Intanto, cominciamo a restringere il campo: i Crémant sono spumanti metodo classico che vengono, sempre, dalla Francia ma non dalla zona dello Champagne, con il più famoso parente condividono la stessa modalità di vinificazione, (metodo classico), ma non il luogo o i luoghi di provenienza delle uve.
La storia del Crémant come lo conosciamo oggi è relativamente recente, fino al 1934 infatti, questo tipo di vino spumante presentava una bollicina meno aggressiva e forte, con una pressione di 5 atmosfere invece delle 6 dello Champagne.
L’attenzione alla qualità di queste bottiglie è garantita da rigidi disciplinari che anche se variano leggermente su base regionale, garantiscono che: le uve siano sempre vendemmiate a mano, che da 150 chili di uva si possano ottenere un massimo di cento litri di vino, e che ci debba essere un affinamento minimo di nove mesi sui lieviti, per fregiarsi del titolo di Crémant.
Per questa tipologia di vini, inoltre, è fondamentale la geografia: se per lo Champagne ogni indicazione geografica aggiuntiva risulta facoltativa, la regione in fin dei conti è quella, quella sola, nei Crémant è obbligatorio specificare la regione della Francia (o del Lussemburgo, sì avete letto bene) da cui proviene:
1) Crémant d’Alsace
Bianco: Pinot Blanc, Auxerrois, Pinot Gris, Riesling, Chardonnay, Pinot Noir
Rosé: 100% Pinot Noir
2) Crémant de Bourgogne
Bianco: Chardonnay e Pinot Noir con Gamay, Pinot Blanc, Sacy, Pinot Gris, Aligoté, o Melon de Bourgogne
Rosé: Pinot Noir e Gamay
3) Crémant de Loire
Uve principali: Chenin Blanc, Cabernet Franc, Pinot Noir
Uve meno utilizzate ma presenti: Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Arbois, Pineau d’Aunis, Grolleau, Grolleau Gris
4) Crémant de Bordeaux
Uve principali: Merlot anche con Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Malbec, e Petit Verdot, Sauvignon Blanc, Sémillon e Muscadelle
5) Crémant du Jura
Uve principali: Chardonnay, Pinot Noir, Poulsard, Savagnin, Pinot Gris, Poulsard, Trousseau
6) Crémant de Limoux
Bianco e Rosé: Chardonnay, Chenin Blanc, Mauzac (qui chiamata localmente Blanquette), Pinot Noir
7) Crémant de Die
Clairette, con parti minori di Muscat Blanc à Petits Grains e Aligoté
8) Crémant de Savoie
Uve principali: Jacquère, Altesse, Chardonnay, Chasselas e Aligoté
9) Crémant de Luxembourg
Riesling, Pinot Blanc, Rivaner (Müller Thurgau), Elbling, Auxerrois, Pinot Noir (solo per la tipologia rosè) e Chardonnay
Non è questo il luogo per analisi nerd sulle stilistiche specifiche ed altre catastrofi cognitive, ma pare evidente che il mondo dei crémant sia variegato, eterogeneo, sicuramente divertente, lontano anni luce da noia e banalità.
Forse il successo del mondo dei Crémant è legato al fatto che assomiglia al mondo, come vorremmo che fosse: frizzante, eclettico e vibrante.
In alto i calici, meglio se universali, e brindiamo con le bolle alternative che non vogliono assomigliare allo Champagne, o prendere il suo posto: sono bolle differenti, nuove, con la pericolosa tendenza ad appagare corpo e spirito.