Da un lato si assiste sempre più a una crisi del settore del lusso, come dimostra il report sui risultati economici delle società quotate in borsa, relativi al secondo trimestre (da aprile a giugno) e al primo semestre (gennaio-giugno) del 2024. Le aziende del lusso che vanno dalla moda alle macchine, dagli orologi allo Champagne vivono un momento delicato. Dall’altro lato c’è il settore del turismo di lusso che avanza, cresce e vince, soprattutto in luoghi come Taormina.
“Quest’anno rispetto al 2023 stiamo registrando un trend positivo”, racconta a Cronache di Gusto Piero Benigni, direttore del Grand Hotel San Pietro di Taormina. “Probabilmente si potrebbe registrare una lieve flessione sulle presenze tenuto conto di un mezzo punto in meno della presenza media del soggiorno nella destinazione, ma ci aspettiamo dati in linea con ciò che vediamo quotidianamente”.
Il Grand Hotel San Pietro, parte del gruppo Lindbergh Hotels, ha 63 camere e suites, tutte rinnovate nell’inverno tra il 2023 e il 2024. Un’istituzione nel segmento del lusso di Taormina: “Il mese di luglio di quest’anno è stato molto interessante , dopo un maggio altalenante. Agosto è sempre un periodo anomalo qui perché possono esserci alti e bassi ma sono certo che quello che ci potrà dare una mano saranno i mesi successivi perché a settembre e ottobre c’è una buona performance in previsione”.
Il San Pietro, che dovrebbe prolungare l’apertura fino a metà novembre, si fermerà anche quest’anno per poter continuare l’opera di riqualificazione iniziata lo scorso anno che ha visto il rifacimento delle camere, la zona della hall con l’apertura del bar con terrazza vista mare, il Belvedere Terrace. Quest’anno sono stati anche implementati i servizi di ristorazione al Giardino degli Ulivi con un angolo dedicato al bar Ulivum e alla pizzeria dedicati principalmente agli ospiti. Ogni martedì gli spazi vengono aperti anche ai clienti esterni con una proposta di pizza gourmet. C’è poi l’apertura di Bàtu, il ristorante che ha l’obiettivo di offrire una vera e propria esperienza sensoriale totalmente riservata. Il ristorante dà espressione alla cucina dello chef Luca Miuccio e propone piatti concettuali, legati ai ricordi della sua infanzia e della sua esperienza culinaria, trasformandoli in chiave contemporanea, con una grande attenzione al vegetale. Il ristorante propone 3 menu degustazione da 5 portate, uno a base di pesce, uno di carne, uno vegano e il menu “Luca Ago e Filo”, un servizio personalizzato e tailor-made, completamente studiato su misura sulle richieste ed esigenze alimentari dell’ospite.
Da non dimenticare l’angolo della Rotonda sul Mare dove cielo, mare e terra si sfiorano. Una piccola rotonda letteralmente sospesa sull’Isola Bella, prenotabile in esclusiva per una cena romantica o un evento speciale, con capienza fino a 10 persone.
Nel prossimo anno è previsto un ulteriore miglioramento dell’hotel. Taormina, intanto, ha dovuto affrontare anche quest’anno i problemi causati dalle chiusure dell’aeroporto Fontanarossa per le eruzioni dell’Etna, dopo aver superato lo scorso anno la chiusura per l’incendio avvenuto proprio nei mesi estivi: “L’esperienza dello scorso anno – continua Benigni – è alle spalle senza aver arrecato danno agli ospiti sia in arrivo che in partenza. Chiaro, abbiamo riscontrato qualche negatività ma tutto è stato superato. Gli ultimi eventi che hanno causato la chiusura non dipendono da nessuno, ma stiamo cercando di non far pesare ai nostri ospiti questi disagi”.
Sempre più clienti americani ma c’è una crescita nel 2024 anche degli australiani. Tiene il turismo proveniente dal nord Europa con una lieve flession del mercato tedesco. Intanto, dopo Venezia, si ragiona se introdurre un ticket di ingresso anche a Taormina: “Quando si parcheggia a Lumbi o a Porta Catania i clienti pagano già un supplemento che vale come ticket di ingresso. Magari potrebbe esserci un leggero aumento ma qualsiasi iniziativa dovrà essere presa per migliorare la qualità dei servizi offerti. Dobbiamo darci una prospettiva diversa in una destinazione che gode di grossi brand e che sta vedendo sempre più aperture importanti che vanno da Dior a Dolce&Gabbana fino a Luis Vuitton. La città gode di un appeal diverso ma bisogna adeguarsi a questo trend facendo squadra comune tra pubblico e privato. Questo è l’obiettivo più importante”.