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L'intervista

Marzia Varvaglione: “Vendemmia 2024 difficile per la siccità, ma alla fine vincerà la qualità”

23 Luglio 2024
Marzia Varvaglione Marzia Varvaglione

Una pausa aria condizionata per chiacchierare cinque minuti con la nostra redazione. Marzia Varvaglione, insieme al resto della famiglia, gestisce da sempre l’azienda che si trova a Leporano, alle porte del Salento. Anche in Puglia ormai il caldo non da tregua da settimane con punte sopra i 40 gradi “che hanno messo in grande difficoltà le nostre piante”, dice Marzia. E per questo c’è tanta preoccupazione alle porte della vendemmia 2024. Che, però, assicura Marzia, “sarà di grandissima qualità”. Questo perché i produttori stanno seguendo un po’ quelli che sono i dettami dati anche da Unione Italiana Vini: alleggerire le viti, tagliando dei grappoli d’uva, per far respirare la pianta e permettere lo sviluppo dei grappoli rimanenti in maniera eccellente. “Siamo, almeno dalle prime sensazioni – dice Marzia – almeno una settimana in anticipo sulla vendemmia. La siccità ha messo in grande difficoltà i nostri vigneti, le piante hanno rallentato un po’ la maturazione, ma adesso mi sembra tutto nella media, considerando le temperature estreme che si sono registrate”.

La telefonata con Marzia, che è anche presidente nazionale di Agivi, l’associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, è anche l’occasione per allargare gli orizzonti a parlare dei vini italiani in generale. Soprattutto di mercati e di questi primi sei mesi. “Ho letto tanti giornali e mi sono fatta delle idee in proposito – dice Marzia – E’ vero che da Russia e Giappone arrivano segnali positivi, ma poi alla fine si guarda sempre agli Stati Uniti e mi pare che lì si continua tra alti e bassi, tra destocking e una situazione che in qualche modo si muove. Ma da qui a dire che va tutto bene, ce ne passa acqua sotto ai ponti”. Il mercato, per Marzia, “si sta rimescolando”, soprattutto perché “i consumatori stanno cambiando e si stanno evolvendo”. Ecco allora che scendono i rossi e salgono bianchi e spumanti, “dovuto anche al fatto – prosegue Marzia – che le persone magari mangiano più sano, con più pesce e verdure, seguendo la Dieta Mediterranea e prediligendo queste tipologie di vini. Non si tratta di stabilire se questo sia un bene o un male per il mondo del vino italiano; semmai questo deve servire a noi produttori a capire come si sta evolvendo il consumatore che sostituisce sempre più facilmente i vini rossi, che è vero aumentano di prezzo, ma scendono nel volume dei consumi”.

E ora alle porte c’è una nuova vendemmia da affrontare: “Tutti dovremmo comprendere che serve produrre meno vino, mirando però all’altissima qualità – dice Marzia – E’ questa la direzione da prendere oppure de perseguire ancora di più. Il mercato è in contrazione e lo rimarrà, a leggere quanto dicono gli esperti del Financial Times fino al 2028. Perdite dell’1 per cento l’anno che sono numeri piccoli, è vero. E potrebbe essere un modo per dire che non cambierà nulla o che non sanno cosa aspettarsi. Dobbiamo stare all’erta”. Varvaglione 1921, invece, ha affrontato questi primi sei mesi di mercato “nell’ottica di consolidamento dei nostri clienti – dice Marzia – Abbiamo attuato una strategia di ascolto dei consumatori e stiamo cercando di capire come aggredire i mercati in cui non siamo presenti. Noi sostanzialmente abbiamo mantenuto stabili le nostre vendite, aumentando il prezzo medio dei nostri rossi e aumentando le vendite dei rosati che in Italia si stanno affermando sempre di più”. Ma Marzia, continua a ripetere sempre il solito mantra: “E’ impossibile competere sui mercati contro certi colossi – dice – Noi abbiamo deciso di puntare non solo sulla qualità dei vini, ma anche e soprattutto sulla riconoscibilità del brand, per permettere a chi acquista una bottiglia del nostro vino di fare un’esperienza”. Una settimana di vacanze in montagna insieme al compagno e alla figlia “per prendere un po’ di fresco” e poi di nuovo in Puglia per affrontare le altre sfide. E osservare: “Con il gruppo di Agivi siamo stati a giugno in Spagna, nella zona del Cava – dice – A novembre, con lo stesso gruppo, visiteremo la Franciacorta per fare esperienze mirate sulle bollicine”.