“…il tutto con ingredienti selezionati e di qualità”. Quante volte ci è capitato di leggerlo o sentirlo in quasi tutti i ristoranti che visitiamo? Difficile poi che tutti riescano realmente a comprenderla, la qualità. E proprio per questo motivo tante proposte ristorative tendono ad assomigliarsi, l’uniformità del gusto è un rischio che sempre più concretamente rischiamo di correre quando usciamo a mangiare. Per questa ragione, realtà come Il filo di Grano a Morimondo, sono da preservare e salvaguardare. La locanda infatti, fa parte del gruppo di Cascina Caremma e dal 2020 è gestita da Pietro e Tommaso Corti che si fanno portatori ogni giorno dei valori di ospitalità e territorialità della loro famiglia.
La maggior parte dei prodotti che compongono i piatti arrivano appunto da Cascina Caremma, che come da slogan online, porta i prodotti biologici e i salumi da allevamento allo stato semibrado dai propri terreni, nella campagna del Parco del Ticino. E aggiungiamo, la differenza da quelli proposti abitualmente in altri locali, si sente tutta. La qualità del prodotto si concretizza successivamente nei piatti dello Chef Marco Caironi – che come unica missione – ha quella di preservare l’autenticità dei sapori della natura, senza però rinunciare ad accostamenti insoliti o al fare una cucina talvolta molto ricercata.
È il caso del torcione di fegato grasso in aspic di Birra del Ticino, la sua scaloppa con composta di ananas e pan brioche di polenta Bio; un piatto regale, dall’animo francese, che ti riporta in cascina grazie all’aroma rustico del torcione in aspic, e che regala emozioni rinascimentali quando si prova la scaloppa. Un piatto non semplice, tecnicamente ben eseguito. Un’altra portata con questo spirito è stata sicuramente il risotto d’Arborio Bio di Cascina Caremma alle erbe amare, limone, polline e riduzione di liquore alle erbe. Difficile, sia come proposta che come spigoli gustativi, ma che trova nel bilanciamento dei sapori la sua quadra perfetta. Il turning-point, come si dice adesso, lo abbiamo però a nostro parere con l’assaggio dei Ravioli di magro, patata acida e tartufo nero. Un piatto che parla a voce alta del luogo in cui ci si trova, che parla a voce alta anche di ingredienti e di gusto. Sapori netti: pasta fresca tirata a mano, ripieno e tartufo, cosa volere di più? Assaggiare questo piatto vuol dire incontrare e accogliere un’oasi di gusti primordiali a cui siamo abituati, ma che non riusciamo a smettere di cercare. Non semplice far percepire così tanto anche il tartufo nero, che solitamente si perde tra altri ingredienti, in questo caso, è tutto veramente ben eseguito. Un plauso a questo piatto, che nella sua essenzialità e semplicità, ci parla di ingrediente ed è valso la cena. Degna di menzione tra i secondi anche la “lombata di manzo, babaganoush e ricci di mare”, dal gusto salato e marino, e con una grande cottura della carne. Infine i dolci; anch’essi con protagonisti vegetali, non stucchevoli e perfetti per concludere un pranzo o una cena.
Insomma, il filo di grano a Morimondo è un ristorante che ci riporta alla mente quanto siano importanti gli ingredienti, quanto valga positivamente nel piatto la fatica che abbiamo fatto per produrre un alimento e quanto l’esercizio di miglioramento del gusto sia importante per imparare a mangiare sempre meglio. A tutto questo però, va aggiunto l’amore, perché in caso contrario il piatto non viene buono. E qui l’abbiamo sentito.
Il filo di grano
corte dei cistercensi, 6 – Morimondo MI
T. 02 9460 9067
ristoranteilfilodigrano.it
Prenotazioni: ristoranteilfilodigrano.it
Chiuso: martedì
Ferie: variabili
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no