da sinistra Claudio Ruta e Mauro Malandrino
di Massimiliano Montes
Capita a volte di osservare negli spazi siderali due stelle inspiegabilmente attratte l’una dall’altra, le cui orbite si intersecano, che creano un unico sistema. Un’unica luce.
Come Mauro Malandrino e Claudio Ruta a La Fenice, il delizioso ristorante annesso all’hotel Villa Carlotta a Ragusa di proprietà del primo, diventato un polo di attrazione per gli appassionati di buona cucina grazie al grande talento dell’altro. Insieme da parecchi anni, Mauro e Claudio, legati da un comune destino, hanno costruito e condiviso il percorso evolutivo della cucina e dei piatti oggi proposti.
Una cucina ispirata al territorio quella dello Chef Claudio Ruta, ma non scevra da voli pindarici, accostamenti creativi, e sottolineature originali.
La maturazione della cucina di Claudio negli anni è stata netta ed evidente. Attraverso i primi menù ancora influenzati dalla giovane età e dalla voglia di scoprire e sperimentare, ha raggiunto oggi quell’equilibrio e quella capacità di manipolare gli ingredienti tipica degli chef navigati. Il tutto accompagnato da un’evidente preparazione tecnica, che si manifesta già nell’estetica e nella cromaticità dei piatti, nell’accostamento di elementi ed ingredienti di diversa e giusta consistenza, nella decorazione che attira sguardi e sorrisi ma non è mai elemento dominante.
Il nuovo menù elaborato da Claudio Ruta è diretta testimonianza dei risultati raggiunti da questo ristorante. Come nella migliore tradizione l’accoglienza del cliente è salutata da un piccolo piatto di benvenuto accompagnato da un calice di bollicine. Nel nostro caso un simpatico ed originale gelato di melanzane su coda di gambero e riccioli di pastella allo zafferano (foto sotto).
Di seguito un particolare antipasto a base di bocconcini di ricciola al fumo su una crema di patate shekerate al latte (foto sotto). Il sorriso è d’obbligo quando il piatto viene servito, originale nelle forme ed attraente nei profumi.
Altra entrée è la sfoglia di gamberi rossi con insalatina e salsa mediterranea (foto sotto).
A seguire ciuffi di seppie su pomodoro confit e salsiccia chiaramontana al sesamo (foto sotto). Questo piatto è uno sfoggio di tecnica culinaria, cromaticità abbagliante insieme a fedeltà e sinergie dei sapori.
Uno stupefacente sincretismo di terra e mare è invece la pasta e fagioli con branzino da lenza ai trucioli di legna e gomasio, seguiti da un intenso ed equilibrato cous cous con aguglia imperiale su crema di peperoni e yogurt di bufala alla menta.
Per finire una roboante arancina di cuturro con lassini e ricotta su falde di pomodoro fresco. Piatto esuberante di siciliano temperamento, un tripudio di aromi, di perfetta consistenza al palato, con un retrogusto così delizioso che ti istiga inevitabilmente al bis.
L’evoluzione degli aromi e dei profumi di questo strepitoso menù viene stemperata da un pre-dessert di spaghetti alla vaniglia barbob con coulis di fragole e sorbetto al basilico.
La conclusione del pasto è affidata ad un dessert dagli aromi intensi ed equilibrati, dei deliziosi ravioli gratinati con crema tiepida al limone su insalatina di agrumi e frutto della passione. E’ un dessert da gustare ad occhi chiusi, assaporandolo delicatamente ed inebriandosi dei profumi agrumati e di frutto della passione. Un dessert “da meditazione”.
La cortesia dei padroni di casa si trasforma in gratitudine verso il cliente con un delizioso vassoio di piccola pasticceria di saluto.
Il risultato finale è una sensazione di pace e soddisfazione alimentata dal ricordo non sopito delle delizie appena gustate. Si può dire che Claudio Ruta e la Fenice sono in una fase di volo ad alta quota, quel tipo di volo riservato a pochi creatori di alta cucina.