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Turismo e dintorni

Il turismo “slow” ed esperienziale: a Lipari, Salina e Vulcano i produttori fanno rete per promuovere i loro territori (e non solo)

28 Giugno 2024
Vigneto a Salina Vigneto a Salina

Piccoli produttori uniti per la promozione turistica delle Eolie. Si chiama “Agri e Volcanoes Island Experience” l’associazione temporanea di scopo costituita tra operatori agricoli e del turismo di Lipari, Salina e Vulcano, che si sono messi in rete per dar vita ad una offerta vacanziera che si inserisce nel filone del turismo slow ed esperienziale. I settori coinvolti sono quello agricolo e vitivinicolo, dell’ospitalità e delle guide naturalistiche qualificate e il prossimo step sarà quello di diventare operativi trasformando l’associazione in una compagine imprenditoriale, coinvolgendo tour operator in grado di vendere il pacchetto di esperienze a turisti e visitatori che desiderano vivere le Eolie dal punto di vista enogastronomico, in maniera sostenibile e responsabile.

“L’idea è quella di lavorare in comune condividendo impianti e risorse per favorire lo sviluppo e la commercializzazione del turismo”, spiega Nino Caravaglio dell’omonima azienda agricola, capofila dell’Associazione. Con lui, a condividere il percorso, ci sono l’azienda agricola Vigne di Mare di Salina, Blu Salina per le visite in barca, l’azienda agricola La Pergola di Lipari, Nesos che si occupa di escursioni naturalistiche e due bed and breakfast di Lipari, Al numero zero e Al Salvatore. Partner anche il boutique hotel Signum a Salina. Un progetto a lungo termine quello della “Agri e Volcanoes Island Experience” che ha appena concluso il primo step, la nascita dell’associazione, che ha richiesto circa un anno di lavoro. Delle possibilità legate alla promozione locale attraverso luoghi e prodotti di pregio che caratterizzano e identificano le isole Eolie, si è parlato anche nel corso del convegno “Malvasia delle Lipari: geografia di un mito”, a conclusione del progetto finanziato dal Gal Tirreno Eolie, nell’ambito del Piano di Azione locale del Psr Sicilia 2014-2020, che si occupa proprio di cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune.

“Dal convegno sono emersi parecchi spunti interessanti – dice Caravaglio – legati alla possibilità di promuovere le nostre isole sfruttando la visibilità che hanno ad esempio le aziende vitivinicole. Alle Eolie ci sono luoghi di grande pregio naturalistico che possiamo far conoscere facendo leva sulla popolarità della nostra Malvasia o dei capperi, fiori all’occhiello delle nostre produzioni. Il nostro vino, ad esempio, è prodotto e imbottigliato qui, ma le bottiglie possono arrivare in qualunque parte del mondo. Dobbiamo sfruttare questa possibilità che la Malvasia, o meglio il Corinto Nero, vitigno da cui nasce, ci offre. Di Malvasia, in Italia ne esistono 18 varietà e di queste cinque hanno lo stesso patrimonio genetico e sono sparse per il Mediterraneo. Noi abbiamo avuto il merito di avere iniziato, nel 2011, a coltivarla non solo per il vino passito che tutti conoscono, ma per vinificarla a secco, a testimonianza del fatto che si tratta di un vitigno che ben si adatta a varie produzioni. Tutto questo può essere un volano perfetto per chi ama il turismo esperienziale. Intanto abbiamo iniziato a creare una rete di produttori che speriamo di ampliare coinvolgendo anche le altre isole dell’arcipelago”.

Gli itinerari alla scoperta di Salina, Lipari e Vulcano, sono già operativi, aperti a gruppi da due a dieci persone con un programma che si articola in sette giorni complessivamente. A breve sarà attivato il sito “Agri e Volcanoes Island Experience” ma intanto, per info e prenotazioni, si può contattare il numero 339 8115953.