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L'azienda

Una storia ultracentenaria di liquori artigianali: “Così Casa Limonio è diventata grande”

27 Giugno 2024
Valeria, Enzo, Rita e Giusy Russo di Casa Limonio Valeria, Enzo, Rita e Giusy Russo di Casa Limonio

Un rebranding per dare il giusto spazio e significato alla storia dell’azienda che si è sviluppata e si è evoluta con quella familiare. Nasce così Casa Limonio che sostituisce il vecchio nome aziendale aggiungendo il sostantivo “casa” per racchiudere in sé l’essenza stessa dell’impresa della famiglia Russo che, da tre generazioni, coltiva, commercializza e trasforma limoni a Partinico, nel palermitano. Un’attività avviata dal bisnonno Francesco e che oggi coinvolge i fratelli Vincenzo, Rita, Giusy e Valeria, che esportano i loro prodotti in 50 paesi nel mondo. Il core business dell’azienda, attualmente, è rappresentato dalla produzione di liquori artigianali, ma nei terreni delle contrade Principe di Cutò, Pollastra e Ingastona, è dalla fine del 1800 che crescono rigogliosi limoneti che hanno fatto la storia della famiglia. I Russo sono stati grandi commercianti di limoni, coltivati in biologico in circa 50 ettari di terreni: li hanno venduti alle forze armate durante le due guerre, per le loro proprietà antisettiche e per la capacità di questi frutti di mantenere a lungo freschezza e integrità. Dai loro agrumi estraevano a mano con vecchi strumenti che ancora oggi conservano, oli essenziali che venivano venduti ad aziende farmaceutiche “quando ancora si usavano sostanze naturali e non c’era stato l’avvento della chimica”, spiega Rita.

Facevano arrivare grosse forniture di limoni in Unione Sovietica, sostentamento essenziale per popolazioni affamate e con poche vitamine a disposizione. “I nostri carichi impiegavano un mese per arrivare a destinazione – racconta Enzo che seguiva personalmente tutta la spedizione – viaggiando in vagoni merce refrigerati con ghiaccio perché ancora non c’erano i vagoni frigorifero. Noi vendevamo direttamente allo Stato e quando l’Unione sovietica si è dissolta, abbiamo preferito fare altro”. Così, nel 1992, Vincenzo, Rita, Giusy e Valeria hanno deciso di tirare fuori dal cassetto le vecchie ricette dei liquori che la nonna faceva in casa e offriva ai braccianti come corroborante durante le lunghe giornate in campagna. Quello che lei chiamava “limonio”, ovvero il limoncello, oggi è il cavallo di battaglia dell’azienda partinicese che ha anche presentato un cru, il Fimminello, creato con limoni di un unico appezzamento di 120 anni, di una varietà in via d’estinzione, la zagara bianca comune.

In quello che un tempo era un vecchio magazzino rurale nelle campagne di Partinico ed oggi è “Casa Limonio”, quartier generale dell’azienda e casa di accoglienza per le degustazioni, il limoncello viene fatto ancora come si faceva una volta, con i limoni raccolti e sbucciati a mano uno per uno e le bucce lasciate in infusione in alcol realizzato con le uve prodotte dalla stessa azienda. “Siamo stati i primi in Sicilia ad ottenere la licenza per fare il limoncello – racconta Rita – e certamente i primi a produrre il liquore di fico d’india e gelsi. Oggi abbiamo tredici differenti gusti e la nostra produzione raggiunge complessivamente circa 80 mila bottiglie, con il limoncello che rappresenta il 60 per cento del totale prodotto”. “Uno dei punti di forza dei nostri liquori è la versatilità – dice Rita – Noi li proponiamo spesso in abbinamento a tutto pasto, non solo con i dessert ma anche con il salato. Si sposano bene con formaggi stagionati, salumi, carni alla brace, pizze e focacce, sono perfetti per realizzare cocktail”.

“Rispettiamo la terra e le materie prime – conclude Giusy – Coltiviamo tutto secondo i principi dell’agricoltura biologica: nei nuovi impianti abbiamo la varietà Femminello di zagara bianca e custodiamo un limoneto ultrasecolare di circa 200 piante di Femminello Comune, varietà sempre più rara. Noi coltiviamo e vendiamo natura”.