Una vera e propria svolta per le Indicazioni Geografiche italiane che si candidano a scrivere una nuova pagina del made in Italy, dopo aver contribuito, a partire dagli anni ’90 a oggi, all’affermazione della cosiddetta Dop Economy in tutto il mondo. Con l’approvazione dell’Assemblea dei soci, che si è tenuta in Sardegna, a Villasimius (Ca), i Consorzi di tutela italiani, in rappresentanza di un settore che vale circa 8 miliardi di euro e conta 80 mila imprese, si apprestano così a seguire un percorso virtuoso sulla sostenibilità aderendo alla Strategia della Fao che ha messo a punto, in collaborazione con Origin Mondo, una vera e propria road map per facilitare a livello globale l’introduzione di ulteriori criteri di sostenibilità nelle filiere di qualità territoriali. “Questo ambizioso percorso, che anche Origin Italia sta portando avanti con la Fao, mira a certificare quello che in gran parte è già un valore aggiunto dei prodotti Dop Igp, ovvero il loro insito ruolo di rendere sostenibili i territori d’origine – ha spiegato in assemblea il Presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi – la necessità di andare verso un modello di sostenibilità condiviso e certificabile ci aiuta a evidenziare due elementi da sempre presenti nel mondo delle Ig, il forte legame con il territorio, quindi l’aspetto della sostenibilità sociale, perché difendiamo una cultura, un modo di operare, e nello stesso tempo valorizziamo la forte incidenza economica che i prodotti Dop Igp hanno in zone spesso marginali rispetto ai grandi centri produttivi”.
La Strategia di Sostenibilità per le Indicazioni Geografiche (Ssgi) proposta da Fao e oriGIn è frutto di un lavoro scientifico avviato nel 2016, per la definizione di un tool di oltre 440 indicatori utilizzabili dai sistemi produttivi per valutare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle Ig e il loro impatto sull’ambiente e le comunità locali. A partire da questo quadro di riferimento, Origin Italia ha definito una roadmap strutturata in sei passaggi chiave, da sviluppare con la collaborazione operativa dei Consorzi di tutela e delle imprese. Un progetto che si basa su un solido quadro scientifico per analizzare il sistema delle filiere produttive italiane, definire una sintesi delle priorità e fornire un modello condiviso per la valutazione e l’implementazione della sostenibilità nell’agroalimentare made in Italy Dop Igp entro il 2030. A seguito dell’Assemblea, il Seminario dal titolo “Dalla Riforma verso l’innovazione e la sostenibilità delle Ig europee”, introdotta dal Presidente di Origin Italia Cesare Baldrighi insieme a Leo Bertozzi di Origin Eu e Charles De Paris, Presidente di Origin Eu. Dopo l’intervento di apertura da parte di Carlo Alberto Pratesi dell’Università Roma Tre, una tavola rotonda con la partecipazione di Riccardo Deserti, Presidente di Origin Mondo, Emilie Vandecandelaere, ricercatore della Fao, il Direttore Generale di Ismea, Maria Chiara Zaganelli, il Relatore stesso della Riforma, Paolo De Castro, il Capo Dipartimento del Masaf, Marco Lupo, il Capo Dipartimento dell’Icqrf Felice Assenza e il nuovo Direttore della Dg Agri, Diego Canga Fano.
Nel corso dell’Assemblea sono stati eletti i nuovi rappresentanti del Consiglio Direttivo di Origin Italia in rappresentanza dei 79 Consorzi di tutela e delle rispettive filiere. Faranno parte del Consiglio Cesare Baldrighi (Origin Italia), Riccardo Deserti (Parmigiano Reggiano), Stefano Fanti (Prosciutto di Parma), Stefano Fontana (Gorgonzola), Mario Emilio Cichetti (Prosciutto di San Daniele), Federico Desimoni (Aceto Balsamico di Modena), Elena Albertini (Arancia Rossa di Sicilia), Alessandro Mazzette (Agnello di Sardegna), Fabrizio Filippi (Olio Toscano), Luca Zaglio (Mela Val di Non), Pier Maria Saccani (Mozzarella di Bufala Campana), Maria Viola Bonafini (Olio Garda) e Francesco Mennea (Burrata di Andria). Sono invitati permanenti Stefano Berni (Grana Padano), Gianluca Pierangelini (Afidop) e Flavio Innocenzi (Asiago). In occasione della prima riunione del Consiglio Direttivo saranno nominati gli organi di presidenza.