Due tenute, una a Sambuca di Sicilia, un’altra sull’Etna. Due territori estremamente diversi, dove la visione dell’azienda Giovinco si riflette nei vini prodotti. Una storia familiare iniziata nel 1920 e che arriva a inaugurare nelle prossime settimane una cantina in provincia di Agrigento.
Oggi sono parte della tenuta 40 ettari vitati e circa 50 in totale con 30mila bottiglie prodotte: “Siamo certi – ci racconta Antonino Oddo, responsabile marketing e vendite – che la produzione aumenterà. Perché abbiamo voglia di fare, di non fermarci e di portare avanti un progetto iniziato tantissimi anni fa dal mio bisnonno”.
Dal 2006 l’azienda si è convertita al biologico ed è gestita dall’enologo Vito Giovinco insieme al nipote Antonino e al futuro dell’azienda, la giovane Anna, da poco diventata una donna del vino e prossima alla laurea in enologia.
Oggi sono in produzione sette vini in totale e un olio Nocellara del Belice 100%. A Sambuca nascono due spumanti metodo classico da Nerello Mascalese, un Grillo biologico Sicilia Doc e un Nero d’Avola. “Quest’ultimo vino è un Sambuca di Sicilia Doc, la più piccola Doc siciliana, poco conosciuta, ma sulla quale crediamo e vogliamo investire. Lo scopo è quello di creare un legame ancora più profondo con il nostro territorio e offrire autenticità in ogni bicchiere.”
Sull’Etna, invece, vengono prodotti Etna Bianco Doc, Etna Rosato Doc ed Etna Rosso Doc. I vigneti si trovano nei territori vulcanici di Randazzo, tra 750 e 800 metri sopra il livello del mare, nella contrada di San Lorenzo. “Si tratta – continua Oddo – di un prodotto particolarmente in voga e ricercato. Se ne parla tanto, ma c’è da dire che nel mercato estero vendiamo molto di più il Grillo e il Nero d’Avola”.
Anche per l’azienda Giovinco quella del 2023 è stata un’annata complicata, soprattutto perché ci si deve attenere a rigidi protocolli dovuti al regime biologico: “Abbiamo impianti di irrigazione in tutti i vigneti e cerchiamo di anticipare i trattamenti per non correre ai ripari quando è troppo tardi. Puntiamo inoltre su varietà che sembrano resistere come le autoctone o le internazionali come il Syrah che nei nostri territori sembra resistere particolarmente bene”. Ci si sta però attrezzando per acquistare vigneti a una altitudine maggiore, almeno fino ai 400 metri.
Ora, però, c’è un progetto predominante: l’apertura di una nuova cantina a Sambuca di Sicilia per iniziare un progetto di enoturismo. Inoltre, continua l’obiettivo di ampliamento verso l’estero: “Entro la fine dell’anno contiamo di ampliare i contatti presi al Vinitaly. Siamo ancora giovani ma abbiamo tanta voglia di crescere e di far conoscere il frutto del nostro lavoro”.