Che il Vinitaly quest’anno abbia raggiunto livelli qualitativi unici è ormai un dato di fatto. I numeri parlano chiaro, così come i commenti delle cantine partecipanti, ma anche operatori, giornalisti, importatori, e molti altri. Tra i padiglioni più frequentati quelli del Lazio, ed in particolare gli spazi del consorzio Roma Doc che ha avuto un vero boom di contatti e richieste, grazie all’intraprendenza del suo presidente Tullio Galassini e al nuovo look del padiglione che ha ben rappresentato il territorio. Nell’ambito delle giornate della fiera abbiamo avuto l’occasione di poter testare alcune cantine che sono rappresentative del territorio della Roma Doc che, nonostante la sua estensione, riesce a rendere i propri vini espressione dei variegati suoli. Un fitto calendario di incontri vis à vis tra i produttori e ben 14 giornalisti, tra i più influenti del settore vitivinicolo: così si rinnova il format che, nella passata edizione, ha ottenuto un riscontro più che positivo. Una combinazione vincente, quella tra chi il vino lo produce e chi lo racconta, sia in termini di comunicazione del brand Roma Doc sia per le aziende, che hanno la preziosa occasione di confronto e arricchimento interfacciandosi con chi, per professione, comunica il mondo del vino.
Molti gli appuntamenti con i buyer internazionali presso il Business Point all’interno dell’International Wine Hall, l’incontro business oriented che conferma l’interesse e la presenza sempre più massiccia che i vini Roma Doc iniziano ad avere all’estero. “Veniamo da un 2023 davvero entusiasmante – commenta Tullio Galassini – sia per quanto concerne il successo dei nostri vini, presenti in sempre più mercati in tutto il mondo, sia per la partecipazione a eventi internazionali che per l’ideazione di progetti incentrati sul legame con la Capitale, non solo dal punto di vista enologico ma anche enoturistico. Vinitaly non è soltanto l’occasione per raccontare la Roma Doc, ma anche l’opportunità per le singole aziende di farsi conoscere. Abbiamo così riconfermato gli incontri fra produttori e giornalisti, perché crediamo nel ruolo fondamentale della comunicazione, soprattutto questa formula così diretta che offre la possibilità di entrare a stretto contatto con i vini, il territorio e il ricco bagaglio culturale che fa l’unicità della nostra denominazione. I produttori e io siamo davvero entusiasti dell’andamento di quest’edizione, in particolar modo per quanto concerne gli incontri che siamo riusciti ad organizzare con le grandi firme del settore. Le stesse che, oltre ad apprezzare i nostri vini, si sono inoltre dimostrate molto interessate alla nostra realtà consortile e ai nostri territori enologici, con l’intento di venirci a trovare in loco quanto prima. Un riscontro che ci soddisfa e dimostra che siamo stati in grado di comunicare la qualità e l’identità dei nostri vini e, al contempo, il nostro prezioso territorio”.
Interessante anche l’incontro “Sostenibilità e Futuribilità della Roma Doc dalla vigna al vino”, che ha visto protagonista il Consorzio presso l’Area Incontri del Padiglione Lazio. Un viaggio all’interno della denominazione per conoscere, di calice in calice, la visione agronomica ed enologica delle numerose e diversificate realtà aziendali e scoprire tutte le sfaccettature del Consorzio, dai paesaggi enologici al profilo sensoriale dei vini.