Un trattato sul Basso Sulcis e sulle comunità che da oltre sessant’anni contribuiscono con spirito di innovazione allo sviluppo della viticoltura moderna in Sardegna. È questo il tema del volume “Terroir Sulcis” creato dalla Cantina di Santadi. Un terroir sinonimo di espressione da parte di un territorio di vino e vigneti, ma anche di storia, cultura e paesaggio. Il Sulcis (Sardegna sud-occidentale) è l’area geologica più antica della Sardegna e mantiene quasi inalterato il fascino di una terra millenaria.
“Abbiamo lavorato a questo libro per circa due anni – dice il direttore commerciare Massimo Podda – che nasce per veicolare una integrazione di accoglienza in cantina che faremo presto. Il libro parte da Cantina Santadi ma abbraccia tutto il territorio del Sulcis che fa capo ai 10 comuni e le frazioni da cui provengono le uve dei soci conferitoti della cantina sociale”.
Circa 220 cantine e 650 ettari di areale vitato di cui 150 ettari di piante a piede franco su sabbia. Si producono poco meno di due milioni di bottiglie l’anno.
In queste 672 pagine vengono quindi descritti i dieci comuni dell’area: Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Sant’Anna Arresi, Santadi, Tratalias, Villaperuccio. Inoltre, si parla dei comuni di Carbonia e Carloforte. I capitoli affrontano la vita rurale del Sulcis con un approfondimento sui furriadroxius e i meraus per passare alla storia e produzione dell’antico tessuto orbace, esaminando poi il vecchio abbigliamento rurale d’una volta. la pubblicazione prosegue poi con una disamina degli attuali costumi tradizionali e dei gioielli tipici, nel segno della filigrana. Si passa poi a parlare del sughero, la cui qualità è fondamentale per la longevità dei grandi vini da invecchiamento. L’argomento che segue è l’antica arte della coltelleria sarda. Si passa poi al capitolo che parla di S’alimentu primu, la grande tradizione del pane artigianale, che ancor oggi a Santadi viene cotto nei forni a legna e poi, un saggio sul formaggio figlio dell’antico sapere agropastorale, custodito e tramandato di generazione in generazione. Dolcissimo il capitolo che riguarda il miele sardo, le cui antichissime origini sono sospese fra storia e leggenda. Non poteva mancare un capitolo dedicato all’olio EVO (extravergine d’oliva), l’oro verde del Mediterraneo, il mare nostrum di latina memoria.
Sono state realizzate 2.000 copie che verranno date in omaggio in vario modo, oltre ad altre 120 copie che andranno ai comuni che hanno collaborato e 500 copie vendute al prezzo di 119 euro. Il Basso Sulcis è un tratto costiero ricco di varietà geografiche che alternano rilievi collinari di modesta altitudine, vasti tratti pianeggianti, e più all’interno, rilievi montuosi che conservano un grande patrimonio di biodiversità.
La costa si presenta a tratti impervia, con le scogliere a picco sul mare, a tratti dolce e incantevole con le splendide spiagge bianche circondate da pini naturali e ginepri secolari. Un luogo unico al mondo, appunto con un inimitabile “Genius Loci” che permette con la propria vocazione vitivinicola la produzione di rossi e bianchi autentici, figli dei vitigni autoctoni sardi Carignano, Bovale, Cannonau, Monica, Vermentino, Nuragus e Nasco.