Un volume dedicato all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop o meglio, alle acetaie comunali, spesso ospitate in prestigiosi palazzi storici, monumenti a loro volta. Si tratta di una nuova guida per scoprire i segreti di uno dei prodotti più antichi del territorio modenese.
Curata dalla Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto, su idea del Gran Maestro Maurizio Fini, la guida nasce per accompagnare i turisti, ma anche i cittadini, a conoscere le 25 acetaie del territorio modenese che fanno parte del progetto “Aceto in Comune” che coinvolge tutte le acetaie nate e sostenute dalle diverse amministrazioni pubbliche.
Oltre a far entrare visitatori e curiosi nel mondo del balsamico tradizionale, la guida contiene anche un “passaporto” per tenere conto delle acetaie visitate attraverso un timbro. Cumulando i timbri si possono ricevere dei premi che vanno da una maglietta griffata (tre timbri) a una bottiglietta di aceto (cinque timbri) fino all’iscrizione al corso per diventare allievi assaggiatori o a una confezione “palcoscenico” di Aceto Balsamico Tradizionale (15 timbri).
Collocate in genere nei piani più alti o nei sottotetti dei palazzi storici, a differenza delle acetaie private quelle comunali sono aperte al pubblico nei fine settimana o su prenotazione e durante manifestazioni ed eventi locali.
A partire dalla nascita, che spesso avviene grazie alla donazione di botti da parte di cittadini, imprese o associazioni, le Acetaie comunali sono curate da gruppi di volontari composti da maestri assaggiatori e da soci della Consorteria che mettono il loro sapere a disposizione dei visitatori in occasione delle visite guidate: “Una decina di anni fa mi venne affidata la responsabilità di censire, organizzare e armonizzare l’attività delle Acetaie comunali – spiega il Gran Maestro della Consorteria Maurizio Fini – . È grazie alla spinta propulsiva dell’intera Consorteria, all’opera incessante di tutti i volontari e alla collaborazione del Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop che oggi con questa guida offriamo una testimonianza concreta della nostra passione; a tutti rivolgo un grande, grandissimo grazie, con la certezza che questo obiettivo non è un punto di arrivo ma di partenza, per continuare nella valorizzazione sinergica di un prodotto unico al mondo”.
“Le acetaie comunali sono un arricchimento per la città di Modena ma non vanno dimenticati i produttori e le famiglie che da sempre producono e custodiscono questo tesoro”, sottolinea Enrico Corsini, presidente del Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop.
Le Acetaie comunali che fanno parte della guida sono a Modena quella del Comune e quella di Palazzo Ducale, sede dell’Accademia militare. Oltre al Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto gli altri Comuni coinvolti dalla pianura all’Appennino sono: Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Fanano, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Mirandola, Nonantola (oltre a quella della Partecipanza), Novi di Modena, Ravarino, San Cesario, San Prospero, Sassuolo, Savignano sul Panaro, Soliera e Vignola.