Franco Giacosa (nella foto) lascia la direzione tecnica dell’azienda Zonin. Il 31 luglio prossimo sarà il suo ultimo giorno di lavoro presso l’azienda di Gambellara, in Veneto, il quartier generale di una delle imprese vitivinicole più importanti d’Europa.
Giacosa, 65 anni, piemontese di Alba, uno dei tecnici del vino più noti in Italia, ha già annunciato al cavaliere Gianni Zonin la decisione di lasciare l’incarico. Notizia già ufficializzata a tutti i vertici dell’azienda. «Dopo 45 vendemmie ho voglia di dedicarmi ad altro – spiega lo stesso Giacosa -. Il vino uscirà dalla mia vita? Questo ancora non lo so ma ho voglia di aprire una nuova fase, magari dedicarmi al sociale, un aspetto che ho trascurato un po’ in questi anni». Ma una cosa è certa non ci sarà un vino Giacosa mentre c’è da aspettarsi un approfondimento delle sue conoscenze sul versante dei vini naturali e biologici, un mondo che lo stesso Giacosa segue con crescente attenzione da qualche tempo, forse complice anche l’amicizia con un vigneron come Angiolino Maule, anche lui di Gambellara.
Giacosa, d’altra parte continuerà a vivere a Negrar, nel cuore della Valpolicella dove è difficile staccare lo sguardo dai vigneti. Insomma, il richiamo verso il vino sarà forte. E magari farà più visite in Sicilia dove ha un buen retiro sulla costa palermitana, tra Altavilla e Trabia, piccoli comuni dell’hinterland del capoluogo siciliano. E la Sicilia, per l’enologo piemontese, è stata una tappa fondamentale nel suo cursus honorum, perché per molti anni – fino al 1997 – è stato il responsabile tecnico di Duca di Salaparuta rilanciando l’azienda storica ed essendo il fautore di quel Duca Enrico che è stato uno dei rossi più famosi in Italia.
A succedergli nel posto di direttore tecnico alla Zonin sarà Stefano Ferrante, attuale enologo di Rocca di Montemassi, cantina maremmana, una delle tenute sparse per l’Italia dell’universo Zonin.
F. C.