È nato tutto come una scommessa, oggi il Consorzio Alta Langa cresce sempre più con 150 associati di cui 75 case produttrici. Un territorio, quello del Piemonte, in cui viene prodotto il metodo classico, il più antico d’Italia che risale al 1850. La denominazione Alta Langa è relativamente giovane perché viene creata nel 2012: “Siamo un piccolo Consorzio – dice a Cronache di Gusto la presidente Mariacristina Castelletta – che rappresenta una grande denominazione unica e distintiva. Gli ettari del vigneto Alta Langa attualmente sono 440,5 fra le tre province di Asti, Alessandria e Cuneo: 2/3 sono coltivati a Pinot nero e 1/3 a Chardonnay”.
Dall’ultima vendemmia, quella del 2023, sono state prodotte circa 3.200.000 bottiglie, mentre il mercato di riferimento resta al momento l’Italia, dove si sviluppa circa il 90% dei consumi. Il Consorzio viene fondato nel 2001 ad Asti, dopo oltre 10 anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area, per riunire viticoltori e produttori coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio.
Tutti legati da una grande scommessa: quella di un metodo classico che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto dei vigneti e che per questo deve necessariamente essere valorizzato e tutelato.