La Doc Sicilia è appesa a un filo. C’è la pubblica audizione da convocare e al momento non risulta nessun annuncio da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ha il compito di indire l’assemblea in cui far partecipare tutti i produttori interessati alla nuova denominazione.
La difficoltà è rappresentata dal fatto che il Comitato nazionale tutela vini, il cosidetto “parlamentino” del vino, dovrà chiudere tutte le discussioni aperte il prossimo 27 giugno. Ed è quindi corsa contro il tempo. Come è noto il Comitato avrà ancora pochi mesi per definire le pratiche in corso perché poi ogni competenza sulle future Doc passeranno a Bruxelles. Ed ecco quindi la necessità di fare in fretta se si vuole far nascere la Doc Sicilia. La pubblica audizione, tra l’altro, è un passaggio ritenuto da più parti fondamentale perché sarà l’occasione per un confronto serrato sulla proposta del disciplinare. La svolta sull’iter per l’approvazione è arrivata poche settimane fa. L’ostacolo era rappresentato dal paletto dell’ambito aziendale che l’anno scorso aveva creato non pochi problemi e dubbi tra i soggetti proponenti. Un aspetto che è stato superato: il consiglio tecnico del Comitato, infatti, ha dato parere positivo sulla Doc Sicilia concedendo una deroga per dieci anni all’ambito aziendale che obbliga il produttore a rispettare determinate percentuali di produzione di vino da vitigni autoctoni se si vuole ottenere la denominazione.
C.d.G.