Varvaglione 1921 è uno dei marchi più prestigiosi della produzione vinicola pugliese. Un nome che racchiude in sé una storia lunga più di un secolo, grande tradizione, forte legame con il territorio, precisa filosofia aziendale e stile ben definito. L’azienda, da sempre a gestione familiare, vede oggi alla guida Cosimo Varvaglione con la collaborazione della moglie Maria Teresa e dei figli Marzia, Angelo e Francesca che rappresentano la quarta generazione impegnata in questo settore. Ci troviamo nel cuore della denominazione Primitivo di Manduria, a Leporano, comune salentino alle porte di Taranto, non distante dal mare. I vigneti di proprietà si estendono per 150 ettari ai quali se ne aggiungono molti altri che vengono gestiti da viticoltori con cui c’è una collaborazione ultratrentennale. Tra le varietà coltivate il Primitivo occupa senza dubbio il posto più importante, poi troviamo Negroamaro, Aglianico, Malvasia Nera, Verdeca, Falanghina, Malvasia Bianca, Fiano, Sauvignon e Chardonnay.
Varvaglione ha sviluppato tecnologie produttive all’avanguardia nel rispetto delle tradizioni e della sostenibilità ambientale. E’ costante la collaborazione con diverse università italiane per lo sviluppo di tecniche agronomiche che consentano di curare al meglio i vigneti e sistemi di lavorazione che tengano conto di principi etici. In questo modo si vuole offrire la massima qualità, guardando al futuro e quindi alla tutela della natura e di valori importanti per i lavoratori del comparto vitivinicolo e per i consumatori. La produzione annua si aggira intorno ai 4 milioni di bottiglie. Varia e molto ampia la gamma di etichette con numerose linee tra le quali ricordiamo le collezioni di punta, Papale e Luxury, la più giovane e approcciabile 12 e Mezzo e quelle dei vini classici.
Il Primitivo di Manduria Dop Papale Oro è senza dubbio uno dei vini più famosi ed apprezzati dell’azienda. Prodotto per la prima volta nel 2008, prende il nome dalla contrada in cui si trovano i vigneti che nel ‘700 appartenevano a Pierfrancesco Orsini, eletto Papa con il nome di Benedetto XIII. Ultimo degli unici tre papi pugliesi, Pierfrancesco continuò a coltivare le viti di Primitivo anche dopo la sua elezione, così quelle terre vennero denominate Contrada Papale. Oggi fanno parte delle proprietà della famiglia Varvaglione che qui coltiva le uve per i vini dell’omonima collezione. Sono bottiglie che vogliono avere anche un forte valore simbolico, omaggiando un momento storico importante per il Sud Italia con l’etichetta sulla quale viene riportato il testo recuperato dal Giornale di Napoli risalente al 1724, che celebra il momento dell’elezione di Papa Benedetto XII.
Papale Oro è ottenuto da uve Primitivo in purezza provenienti da vecchie viti. La vendemmia viene effettuata esclusivamente a mano. Segue la vinificazione che prevede fermentazione alcolica con macerazione sulle bucce alla temperatura controllata di 26-28 gradi centigradi. Dopo la malolattica il vino matura in botti francesi e barrique americane per almeno 10 mesi. Il 2020 da noi degustato si presenta nel calice di colore rosso rubino molto carico, leggermente tendente al granato. E’ ricco all’olfatto con intensi profumi di piccoli frutti rossi e scuri in confettura, prugna disidratata, fichi, tabacco, spezie dolci e un tocco di cioccolato. E’ evidente un profilo solare, maturo, che però viene espresso con armonia, senza eccessi, né sbavature. Il sorso è potente, ben strutturato, rotondo, pieno nel gusto con la parte dolce molto presente e provvisto di tannini fitti e levigati. Note fruttate e vanigliate dominano il retronaso. Notevole la persistenza per questo vino robusto e vigoroso. Vi consigliamo di abbinarlo alle carni rosse, alla selvaggina e ai formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Varvaglione 1921
Contrada Santa Lucia – 74020 Leporano (Ta)
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