Procedendo nell’analisi della redditività netta, solo 3 aziende – come l’anno scorso – superano il milione di euro, (Donnafugata, Cusumano e Barone Montalto), tre si attestano tra 500.000 euro e il milione di euro (Conte Tasca d’Almerita, Firriato Distribuzione e Ivam Cantine Madaudo srl), tutte le altre 16 di cui si hanno a disposizione i dati, hanno valori inferiori, uniche due aziende con perdita significativa sono, come già detto, la Dds (-€ 1.725.647 e la Carlo Pellegrino con -€ 575.963). Tutte le aziende hanno proceduto ad accantonare a riserva gli utili conseguiti, proprio in considerazione del difficile momento economico che stanno attraversando e delle notevoli incertezze presenti nei mercati. Segnaliamo, come ogni anno, le scelte di tecnica di contabile di chiudere l’esercizio con reddito pari a zero, da parte della Cantina Settesoli e di altre società cooperative, con valori prossimi allo zero, avendo questi istituti aziendali scopi di mutualità prevalente e non potendo, per legge, distribuire utili.
Da alcuni anni a questa parte abbiamo proceduto, altresì, a rilevare il costo delle risorse umane presenti in azienda, – quale elemento centrale del valore aggiunto distribuibile – rapportandolo sia al totale dei costi di produzione, sia al fatturato aziendale – pur con tutte le necessarie cautele nell’ambito di un settore che si avvale di rilevante manodopera stagionale e di un significativo numero di soggetti apicali, soci, familiari, ecc., che prestano la loro opera in azienda, con differente modalità ed intensità tra le varie aziende analizzate. Per quel che riguarda il primo indicatore (costo personale/costi totale di produzione), aziende con mera funzione distributiva, non produttiva, perché ricadente in altra entità giuridica, in presenza di altre aziende di gruppo o aventi medesima compagine societaria (es. Orestiadi 0,48%, Paolini cantine srl 1,01%, Normanno srl 2,03%, Tenimenti Zabù 2,77%, Barone Montalto 2,81%, Firriato Distribuzione 4,19%, Ivam srl – Cantine Madaudo srl 3,99%, Sibiliana Vini 4,06%, Ermes cantine 3,62%, MC Vini srl 5,13%) che si occupano della produzione, presentano valori sensibilmente inferiori del costo del personale, quando non addirittura pari a zero (Baglio Gibellina) rispetto ad aziende integrate nella filiera (Conte Tasca d’Almerita 29,84%, Solsicano 29,87%, Tenute Rapitalà 22,23%, Carlo Pellegrino 20,58%, Donnafugata 19,49%, Curatolo Arini 18,29%), con un dato medio pari all’8,95% Il dato medio di tale indicatore, depurato dai valori anomali che si possono ricondurre alle imprese commerciali, ovvero meramente distributrici, o ancora con totale assenza di costo del lavoro, nell’ambito delle aziende esaminate, è pari al 18,47%.
Da ultimo abbiamo analizzato l’altro indicatore e cioè l’incidenza percentuale del costo del lavoro sul fatturato e si rileva al primo posto la Conte Tasca d’Almerita (33,06%), segue Solsicano (32,87%) quindi Tenute Rapitalà (25,94%), le aziende Curatolo Arini 1875 (19,06%), Carlo Pellegrino (23,59%), Principe di Corleone (19,86%) e Donnafugata (19,84%). Prima di formulare qualche conclusione dell’indagine, presentiamo alcune Tabelle che raggruppano, per tipologia di azienda (società cooperative, soc. capitale e semplici, soc. distribuzione/commerciali) i dati di cui sopra, al fine di meglio far rilevare i valori confrontabili, in maniera più omogenea. Da tali tabelle si ricavano dati estremamente interessanti, tra i quali, ad esempio che il valore del fatturato globale delle 3 cooperative “grandi”, raggiunge il valore percentuale del 42,79% del totale complessivo del fatturato delle aziende grandi, all’interno delle quali, le prime dieci società, hanno un valore pari al 41,28% del totale.
Quali le principali conclusioni cui possiamo pervenire dai valori dell’anno 2022? Certamente un settore fortemente positivo, in crescita, che è venuto fuori dalle avversità della pandemia con ciò che ha comportato; un settore che produce utili e che distribuisce rilevante valore aggiunto, in particolare per ciò che concerne le risorse umane, con un valore complessivo distribuito pari a circa 44,4 milioni/€.
Sebastiano Torcivia è docente Università di Palermo – Dipartimento Seas e coordinatore Master MASV – Manager delle aziende del settore vitivinicolo