L’azienda Gallicchio coltiva i suoi vigneti ai piedi del Pollino, in un contesto geografico ancora non facile. Interessante la produzione da magliocco, guarnaccia e moscatello presentata a Verona
Domenico Gallicchio
Nell’alto cosentino in Calabria a 650 metri sul livello del mare le Cantine Gallicchio producono interessanti vini da vitigni autoctoni, presentati alla 45° edizione del Vinitaly.
“Nei 55 ettari della nostra tenuta – racconta Domenico Gallicchio, produttore dell’omonima azienda – insieme ad uliveti, seminativi e frutteti, abbiamo da sempre coltivato la vite, in 17 ettari, ma solo da pochi anni abbiamo deciso di imbottigliare il nostro vino per farne apprezzare la qualità ai consumatori”.
Da segnalare il “Rosato Maglianè” dai vitigni internazionali merlot e cabernet sauvignon, che si esprimono in una caratterizzazione originale sulle colline dai terreni argillosi e dalle condizioni climatiche ed escursioni termiche favorevoli di questa zona calabrese.
Inoltre, il “Passito Moscato” Moscato di Saracena, da uve moscato, per almeno il 70%, malvasia e guarnaccia la restante parte, vendemmiate in due tempi diversi, prima decade di settembre la prima e a distanza di quasi un mese le seconde. “Il nostro contesto territoriale – continua Gallicchio – non è facile, a causa di una connaturale marginalità geografica, che si esprime nella peculiarità della distanza significativa tra piccoli centri e grandi città, ma vale la pena operare in questa regione per la ricchezza e le risorse da tutelare nel territorio”.
L’azienda produce inoltre un ottimo olio da selezionate varietà di olive autoctone. Attualmente la Gallicchio produce 150.000 bottiglie di vino per 5 etichette e ha registrato nell’ultimo biennio un fatturato in continua crescita.
Daniela Corso