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Scenari

La Top 100 di Wine Spectator 2023: il vino più buono del mondo è un Brunello di Montalcino

10 Novembre 2023
Francesco Molinari e Bernardino Sani - ph Wine Spectator Francesco Molinari e Bernardino Sani - ph Wine Spectator

Il Brunello di Montalcino 2018 della Fattoria Argiano è il vino più buono del mondo secondo la celebre rivista americana Wine Spectator che ha rivelato la posizione più alta della sua Top 100. Un vino italiano, dunque, torna ai vertici della classifica dopo il Bolgheri-Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido, eletto numero uno al mondo nel 2018. Tenuta di Argiano si trova nel territorio di Montalcino e da pochi anni, precisamente nel 2013, ha cambiato proprietà con l’arrivo del miliardario brasiliano André Esteves e un gruppo di investitori che hanno acquisito la tenuta dalla contessa Noemi Marone Cinzano e dall’enologo di Bordeaux Hans Vinding-Diers.

“Una proprietà relativamente grande per gli standard di Montalcino – scrive Bruce Sanderson nel suo editoriale – Nel 2014 è stato nominato amministratore delegato Bernardino Sani che aveva fatto uno stage nella cantina nel 2002, rientrando nel team di Argiano come direttore vendite e marketing nel 2012. Sani ha arruolato l’enologo consulente Alberto Antonini per lavorare con il suo team composto da Adriano Bambagioni e dal direttore del vigneto Francesco Monari. Il primo intervento è stata la sistemazione della cantina di invecchiamento del vino e l’investimento in botti grandi da 1.000, 2.000 e 5.000 litri, più tonneaux da 600 litri per sostituire le barrique utilizzate per invecchiare sia il Brunello classico che un imbottigliamento di Brunello da singolo vigneto chiamato Vigna del Suolo”. Poi ci si è concentrati sul vigneto: “Con l’aiuto del consulente viticolo Pedro Parra, i vari appezzamenti sono stati mappati per tipo e composizione del suolo e sono state effettuate indagini elettromagnetiche – spiega Sanderson – I risultati hanno consentito di comprendere meglio come gestire ciascuna parcella, individuare eventuali aree problematiche, determinare le date di raccolta e pianificare le microvinificazioni”.

Il classico Brunello di Montalcino è un blend di sei diverse parcelle. Dopo la raccolta, le uve per il Brunello vengono refrigerate con anidride carbonica per un macerazione a freddo da cinque a sei giorni. La fermentazione avviene in vasche di cemento con lieviti indigeni, e la macerazione sulle bucce dura dai 20 ai 21 giorni. Dopo la conversione malolattica in cemento, il vino nuovo invecchia 3,5 anni in botti da 1.000, 2.000 e 3.000 litri. Il 2018 è stato imbottigliato nel maggio 2022. Il passaggio ad uno stile tradizionale infonde ai Brunello maggiore purezza ed energia. In combinazione con il carattere elegante dell’annata 2018, il classico Brunello presenta aromi e sapori di rosa, fragola e ciliegia, insieme ad accenti di erbe selvatiche, minerali e fieno tagliato abbinati a un profilo vivace.