Assovini Sicilia esprime forte preoccupazione e si dichiara “fermamente contraria alla proposta di soppressione dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino, ipotesi avanzata nell’ambito della manovra Finanziaria bis in discussione in queste ore all’Assemblea Regionale Siciliana e che prevede l’accorpamento di tanti enti diversi in un unico Centro regionale per l’innovazione in agricoltura”.
“L’Istituto Regionale della Vite e del Vino – prosegue la nota di Assovini – è stato determinante per la rinascita e l’affermazione sul mercato interno e internazionale del vino siciliano, ha svolto e svolge un ruolo fondamentale nella sperimentazione e per l’innovazione del comparto, garantisce i controlli per i vini a denominazione controllata, coordina la partecipazione delle cantine siciliane a manifestazione importanti quali il Vinitaly.
Se il vino siciliano ha riscosso tanti successi in questi anni in tutto il pianeta, se le sue aziende sono state indicate come un modello da seguire anche in altri comparti dell’economia dell’isola, se il vino siciliano è stato considerato uno dei migliori ambasciatori della nostra Regione e traino di tutta l’economia dell’isola, il merito è anche dell’Irvv che ha saputo operare con grande competenza, velocità e lungimiranza.
Oggi l′Istituto Regionale della Vite e del Vino, grazie alla sua specificità riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, è un punto di riferimento per aziende, associazioni di produttori e diverse istituzioni, che con la loro partecipazione diretta, hanno costituito il punto catalizzatore della mission dei vini di Sicilia nel mondo. Pertanto, pur comprendendo la necessità di razionalizzare e far economia nel bilancio regionale, Assovini Sicilia si augura che venga accantonata subito l’idea di sopprimere un Ente che ha dimostrato di funzionare bene, e la cui soppressione sicuramente avrebbe effetti negativi sul settore vitivinicolo e non solo”.
Il caso