A passeggio tra gli stand con Daniele Cernilli (nella foto). Lo trovate soprattutto vicino allo spazio di Bibenda, ovviamente. La sua nuova dimora, l’Ais di Roma.
E’ il suo primo Vinitaly da quando ha lasciato il Gambero Rosso. Ma il vino, naturalmente, è sempre un punto saldo delle sue discussioni. Gli chiediamo cinque vini da non perdere in questo Vinitaly. Lui li snocciola intercalando una breve pausa: “Partirei dal centro Italia. l’Amor Cesanese del Piglio Docg di Casale VerdeLuna, nel Frusinate. Poi direi, senza indugi, il toscano Camartina 2008 di Querciabella, buonissimo. Saliamo verso Nord. Imperdibile il Barolo 2006 di Beppe Caviola. Verso Sud il Castel del Monte Vigna Pedale di Torrevento in provincia di Bari, un Nero di Troia in purezza. Credo che questo vitigno sia il nuovo Nero d’Avola e magari avrà più fortuna perché la zona di produzione è molto più limitata. In Sicilia? Se devo fare solo un nome, per me è ancora una volta Faro Palari: complicato, fascionoso e intrigante. Senza rivali”.
F. C.