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Vino della settimana

Soave Superiore Classico Docg Castellaro Tufaie 2021 di cantina Bolla

23 Settembre 2023
L'etichetta del Castellaro Tufaie 2021 L'etichetta del Castellaro Tufaie 2021

Bolla è una delle aziende storiche della vitivinicoltura veneta. Fu fondata nel 1883 da Abele Bolla che costruì la prima cantina a Soave in provincia di Verona. Dopo un periodo di costante sviluppo, negli anni ’30 Alberto Bolla si trasferì in Valpolicella, dove nacque il secondo stabilimento nel quale la produzione era orientata prevalentemente sui vini rossi. Nei due decenni successivi si registrò un grande successo, sia sul mercato nazionale che su quello estero, in particolare negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Il 1953 è una data importante perchè in occasione di una ricorrenza familiare venne imbottigliato un vino chiamato Amarone, fatto con uve della vendemmia 1950. I Bolla furono i primi a commercializzare questo prodotto che oggi è una delle eccellenze italiane conosciute in tutto il mondo. Nel 2000 la cantina fu acquistata dalla Brown-Forman Corporation, multinazionale con sede nel Kentucky. Infine, nel 2006 la proprietà tornò in Italia con l’acquisizione da parte del Gruppo Italiano Vini che ha rilanciato il marchio all’insegna dell’alta qualità e dell’antica e prestigiosa tradizione.

Oggi le uve provengono da diverse aree vocate del Veneto: Valpolicella, rinomata per i suoi rossi, Soave, da cui provengono ottimi bianchi, Bardolino, terra di vini delicati e piacevoli come il Chiaretto e altri territori del veronese e delle zone limitrofe. In totale Bolla gestisce 312 ettari di vigneti. Importante la collaborazione che dura da più di tre generazioni con 100 famiglie di conferitori. Le bottiglie prodotte annualmente sono 3,7 milioni. Articolata la gamma di etichette, composta da numerose referenze, divise in diverse linee. Degustiamo il Soave Superiore Classico Docg Castellaro Tufaie 2021, un bianco ben fatto che trova il suo punto di forza nel perfetto bilanciamento tra consistenza e mineralità. E’ ottenuto da Garganega per l’85 per cento più un 15 per cento di Trebbiano di Soave. Le uve provengono da vigneti situati nel territorio di Monteforte d’Alpone ad un’altitudine compresa tra 200 e 260 metri sul livello del mare con esposizione sud e sud est sul monte Castellaro. Quest’ultimo è un cono vulcanico spento la cui area rappresenta una delle Uga (unità geografiche aggiuntive) del Soave. Bolla vinificava le uve coltivate in questa zona, rivendicandone il nome in etichetta, già negli anni ’70. Le viti, allevate con il tradizionale sistema della pergola veronese, crescono su un suolo profondo a tessitura fine di origine basaltica che poggia su un substrato di rocce vulcaniche. La vendemmia è stata effettuata manualmente in piccole cassette durante la prima settimana di ottobre. La vinificazione inizia con la diraspatura, seguita da pigiatura soffice e breve macerazione a contatto con le bucce del mosto che viene poi trsferito in serbatoi di decantazione a illimpidire. La fermentazione alcolica si svolge a temperatura controllata in serbatoi di acciaio e, per una piccola parte, in fusti di rovere. Dopo l’assemblaggio delle due masse, fatto in primavera e un breve periodo di affinamento, il vino è stato imbottigliato nel luglio del 2022.

Nel calice il Soave Tufaie si presenta di colore giallo paglierino intenso. Pulito e variegato l’olfatto che risulta giocato tra sentori di frutta a polpa gialla come pesca e albicocca, fiori di campo, la piacevole freschezza di una nota di menta selvatica e un cenno di pietra focaia. Toni delicati e armonia caratterizzano l’espressività dei profumi. L’assaggio rivela un palato morbido, giustamente strutturato e equilibrato, con un gusto dominato dalla parte dolce della frutta, una lieve polposità che non sconfina mai nella matericità e una buona persistenza. Decisa l’impronta minerale che appare particolarmente evidente nel finale. Bevetelo con pesci al forno, primi piatti e zuppe della cucina di mare, risotti e carni bianche.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Bolla
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