IL CONSORZIO
Avviato l’iter per modificare il disciplinare della Doc Moscato includendo altri vini del territorio. Il 30 marzo la decisione del ministero
Verso la Dop
Siracusa
Si riunirà il prossimo 30 marzo la Commissione del Mipaaf per decidere se si potrà cambiare l’attuale disciplinare della Doc Moscato di Siracusa.
All’incontro sarà presente anche un esponente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, afferente al primo dipartimento, Antonella Di Gregorio. Già alcuni mesi fa, lo ricordiamo, il Consorzio di Tutela aveva avanzato la richiesta di modifica del disciplinare al fine di poter includere oltre al Moscato altri vini del territorio cambiando così la denominazione del disciplinare in Dop Siracusa. “Le tipologie di vino che vogliamo inserire – spiega lo stesso presidente del Consorzio, Giuseppe Taglia – sono Moscato di Siracusa Spumante, Siracusa Passito, Siracusa Nero D’Avola, Siracusa Syrah, Siracusa Moscato Secco, Siracusa Rosso e Siracusa Bianco, oltre naturalmente al Moscato di Siracusa. La Doc, che con le nuove disposizioni sarà Dop, non si chiamerà più pertanto Moscato di Siracusa ma solo Siracusa Dop, con i nuovi vini summenzionati”.
Dunque un marchio territoriale più incisivo che mira ad ampliare l’offerta per consentire ai sette produttori consorziati di affrontare meglio i mercati. Una scommessa che si vuole vincere anche se non è detto che sarà semplice farlo. Come dichiara infatti lo stesso presidente Taglia: “Vi sono alcune proposte di nuovi vini che potrebbero trovare qualche ostacolo ad essere accettate, in quanto non hanno tutti i requisiti stabiliti dal ministero, come per esempio i cinque anni di sperimentazione. Mi riferisco in modo particolare allo spumante, che per la prima volta è stato prodotto proprio l’annata appena trascorsa da una sola azienda”. Comunque la prova a modificare il disciplinare va fatta e se la Commissione accoglierà favorevolmente la proposta, il Consorzio è certo che ci potranno essere dei cambiamenti importanti per il territorio siracusano. “Il nome della denominazione – dichiara ancora Taglia – è sicuramente di grande impatto perché lega il prodotto al territorio e alla sua gloriosa storia. C’è la necessità di ampliare l’offerta dei vini perché solo il Moscato non permette di realizzare imprese economicamente valide. Infatti le imprese più competitive che stanno sul mercato hanno già diversificato la loro produzione con le tipologie richieste al Ministero. La modifica del disciplinare – conclude il presidente del Consorzio – risponde ad una reale esigenza di costruire imprese che legando il prodotto al territorio generano un bene per tutti”.
Gianna Bozzali