Non esiste un’ora per brindare a ferragosto. È un giorno intero che necessita di un lungo e continuo festeggiamento. Tutto! E allora godetevelo ora per ora con i nostri consigli.
Ore 10
Tutti al mare. Un tuffo, il tempo di rilassarvi e siete subito pronti per il primo brindisi di ferragosto. Ovunque voi siate, il diktat resta comunque universale: calici di vetro e vini a temperatura di servizio. Se tutto è stato rispettato allora buon ferragosto con l’effervescenza di un “Colfondo” di Bele Casel. Glera, Perera e Bianchetta Trevigiana si sposeranno perfettamente con una bella mozzarella per colazione.
Ore 10.15
Il Colfondo, complice il caldo, sarà già finito. Il proseguo sta tutto in un’ altra bollicina leggera che vi accompagnerà fino a pranzo: “Le petit Beaufort” millesimo 2017 del Domaine Alice Beaufort un brut sboccato a la volée dal 70% di Pinot blanc e 30% di Pinot noir.
Ore 12
Si inizia a preparare la griglia. Di certo in questa pre-fase il calice è d’obbligo. Il caldo, la musica e gli amici che si affollano accanto alla griglia per sapere a che punto si è. Che bere? La soluzione è Francois Chidane con il suo “Les Bournais” 2021. Il primo calice va al grigliatore che si sta immolando per tutti. E se non lo trovate optate per un Bourgogne Aligotè di Emmanuel Rouget qualsiasi annata è deliziosa.
Ore 14
A tavola. Anzitutto un brindisi iniziale: lo champagne Brut “Fidèle” di Vuette & Sorbèe varrà a mettere tutti d’accordo e a rallegrare gli animi (se trovate un degorgement 2016 non fatevelo scappare). Quella benevolenza di beva, fresca, ma non troppa, e quella soddisfazione gustativa vi aiuterà a sedervi a tavola con più energia.
Ore 14.20
E si arriva alla comanda: chi pesce e chi carne. Per i primi piatti a base di pesce il consiglio è una bottiglia di “D18” 2018 (anzi il consiglio è almeno una cassa). Un blend di Grenache gris e blanc firmato Olivier Pithon discepolo del Domaine Gauby che in quella zona equivale a dire garanzia. Per chi andrà di arrosticini&co, c’è una chicca in arrivo: il “Tartari” 2022 il primo Nerello Mascalese della neonata azienda La Ripresa di Sebastien Burel. Le sue influenze francesi stanno tutte in un calice che offre un nuovo volto al versante nord etneo. Per gli indecisi che riempiranno il piatto di entrambi le carni invece un calice freddo di “Rose d’Amour” di Possa da vitigni semi sconosciuti (Bonamico e Moscato Rosso) strappati alle roccia delle cinque terre e recuperati con passione dal suo produttore Heydi Samuele Bonanni.
Ore 17.30
Il sole cala e gli animi si rasserenano. Tempo di Le Soula con il suo “Terroir d’Altitude” 2017 un Cotes Catalanes igp per chi ha voglia di essere introspettivo per qualche istante.
Ore 19.30
Tramonto. E visto che oggi le emozioni vanno vissute in maniera esponenziale ci viene in aiuto lo Champagne extra brut “Rose de maceration” di Benoit Lahaye. La purezza del Pinot Noir regalata dalla Montagne de Reims.
Ore 21.30
La griglia lancia ancora qualche flebile sbuffo. Sollazzati, ma con la voglia ancora di condividere la tavola insieme e allora qui ci vuole qualcosa di cui parlare a lungo. Ci vuole “Mareneve” 2020 di Federico Graziani. E una volta terminato (perché terminerà in un batter di ciglia) rilassatevi con l’ultima riflessione della giornata prima di dare via alle danze: un Savagnin (qualsiasi annata troverete sarete già fortunati) del Domaine des Murmures vi porterà a discorsi pindarici.
Ore 23.55
Questo ferragosto va ricordato e onorato a dovere. Piedi scalzi e… iniziate a ballare. Il calice è necessariamente riempito dal millesimo 2017 de “La Rive Gauche” di Bereche et fils.
Buon ferragosto da cronache di gusto!