LA SERATA
Allo Yachting club di Catania una cena di gala dedicata alle donne siciliane del settore enologico. Ecco i loro prodotti e le loro segrete passioni
Vino rosa
Da sinistra Francesca Curto, Antonio Mirabile tesoriere Yachting, Laura Savoca,
Franco Ballati dir. Yachting, Margherita Platania, Carmen Urso consigliere,
Arianna Occhipinti, Loredana Vivera e Marilena Barbera
La serata aveva un titolo: ”Le vin en rose” e la location è stato lo Yachting club di Catania. Attrice protagonista, un rappresentanza della delegazione regionale dell’”Associazione donne del vino”.
Con Arianna Occhipinti, Loredana Vivera, Laura Savoca dell’azienda Tenute Gigliotto, Francesca Curto, Marilena Barbera e Margherita Platania dell’azienda Feudo Cavaliere. Che hanno animato la cena di gala raccontando prima storie dei loro vini e confessando poi, al microfono di Carmen Greco, le loro segrete passioni enologiche. L’evento si è pregiato anche del patrocinio della Federvini il cui presidente, Lamberto Vallarino Gancia ha fatto pervenire anche un suo messaggio di apprezzamento per questa “imprenditoriafemminile che coniuga, per suo naturale dna e sapiente attività imprenditoriale, quella sensibilità nella convivialità e nell’ospitalità che da sempre è stato appannaggio e tesoro del mondo femminile”. Messaggio corredato dal filmato “Lo Stile mediterraneo” prodotto dalla Federvini per sostenere “ l’importanza della diffusione e della divulgazione dello Stile Mediterraneo fondato sulla cultura della convivialità, della socialità e della moderazione, elementi indispensabili per la formazione delle buone abitudini di consumo e nella prevenzione dei fenomeni di abuso. Ed è da qui che nasce l’impegno di tutto il comparto in un’azione di comunicazione responsabile rivolta soprattutto ai giovani che costituiscono il segmento più sensibile dove concentrare gli sforzi anche nel futuro”.
Così la serata, oltre a colorarsi di rosa e annaffiarsi di vini eccellenti, fatti da belle donne, si è ammantata di quel “ life style, più ambito al mondo, che continua ad essere quello mediterraneo: leggero, spensierato, di misurato buon senso, vitale”. E fatto “di riti sensoriali e di equilibrate indulgenze , di divine scorrettezze e ancora di temporanei doveri e di doverosi piaceri. E con una filosofia di base: non rinunciare a niente, con niente esagerare. Perché il solo vero fine è la ricerca del nostro intimo piacere. E il piacere è sempre connesso alla coscienza”.
Stefano Gurrera