L’INTERVENTO/2
Il Marsala tra i simboli dell’Unità d’Italia? Diego Maggio: “Una buona idea che però rischia di essere plagiata da altri vini meno titolati ma più furbi”
Un suicidio eccellente
Riceviamo e pubblichiamo
di Diego Maggio *
Qualcuno si ricorda di Sagunto? Fu una similitudine – DUM ROMAE CONSULITUR, SAGUNTUM EXPUGNATUR – adoperata dal cardinale Pappalardo in una coraggiosa omelìa funebre per l’ennesimo tremendo omicidio “eccellente” che aveva insanguinato questa terra di Sicilia.
Sta accadendo ugualmente, in questo occidente siciliano, per un’idea certamente buona e giusta – quella del Marsala quale Vino dell’Unità d’Italia – che rischia però di essere plagiata da altri vini meno titolati ma più furbi: e ciò, a causa di una incomprensibile congiura del silenzio che l’ottuso “sistema” locale sta diffusamente imponendo, con l’obiettivo dell’ennesimo assurdo suicidio (che costituisce una nostra antica specialità e che ci vedrà ora surclassare da altre denominazioni d’origine più organizzate, intelligenti e solidali).
E così, dopo aver rinunciato ad un monumento vero ed esserci distinti per una regata falsa, assisteremo (con la contentezza dei masochisti?) all’ennesimo storico scippo della nostra stessa identità, rassegnandoci a credere pure noi che l’unificazione nazionale sia cominciata altrove 150 anni fa, che Garibaldi e i Mille non siano mai sbarcati qui, che il vino non lo abbiamo mai prodotto né commercializzato e faremo a meno di verificare se – in questo periodo di profonda crisi economica – questo irripetibile riconoscimento di “patrimonio dell’Italianità” avrebbe attirato una nuova attenzione dei consumatori verso il Marsala.
E tutto questo perché (forse) non si vuole fare emergere la paternità della proposta?!
Per riproporre una notoria (e anch’essa tragica) similitudine, c’è il rischio che finisca come a quel marito il quale, per fare un dispetto alla moglie… Sarà poi strano se certi pesci, in piazza Loggia, ce li appenderanno di nuovo?
* presidente dell’associazione volontaria di tutela e promozione Paladini dei vini di Sicilia