Doppio traguardo quello raggiunto da Maison Burtin che fa capo allo storico gruppo Lanson-Bcc, con sede a Épernay, in Champagne, con la degustazione organizzata a Milano presso il ristorante Berton. Infatti, rappresenta il suo debutto sul mercato italiano attraverso la rete di distribuzione de Le Tenute Del Leone Alato (di proprietà di Generali Italia) che, a sua volta, accoglie la prima azienda estera nel suo portfolio di aziende presenti in diverse realtà che vanno da Friuli al Veneto, dal Piemonte alla Sardegna, dalla Toscana alla Puglia (qui> le acquisizioni di Duemani e qui> l’ingresso di Masseria Li Veli tra le cantine distribuite). E, quindi, la decisione di ampliare il porfolio con un’azienda di eccellenza della Champagne conferma la volontà di Le Tenute Del Leone Alato di posizionarsi come gruppo premium che possiede e diversifica la propria proposta con segmenti diversi e attrattivi per il trade, con lo scopo di accrescere il valore delle singole marche sul mercato e sempre rispettandone l’unicità.
E la Maison Burtin racchiude tutte queste caratteristiche tant’è che nell’elegante ristorante di Andrea Berton, Frédéric Olivar, presidente e ceo dell’azienda di Epernay, ha presentato 4 champagne dallo stile unico che compongono la gamma Hommage à Gaston Burtin (grande esempio di austerità e pragmatismo per le generazioni presenti e future del settore enologico): Brut, Brut Rosé, Blanc de Blancs 2017 e Brut 2014. Quattro cuvée caratterizzate da eleganza, freschezza e contemporaneità che mirano a diffondere sul mercato italiano – quarto al mondo per importazione di champagne in termini di valore – il potenziale di Maison Burtin, rappresentata da un uomo, Gaston Burtin, che per decenni ha guidato con successo l’azienda (e per 8 anni il Syndacat des Nègociants de Champagne), pur mantenendo la massima riservatezza. Infatti, in questa sorta di isolamento, negli anni 60-70 Burtin ha potuto creare assemblaggi così raffinati che ogni cuvée rivela il proprio carattere, unitamente all’espressione del terroir di riferimento, per regalare un ricordo e un’esperienza di degustazione indimenticabili. Una impostazione che nel 2005 ha permesso alla Maison Burtin di adottare la filosofia di vinificazione basata sull’invecchiamento dei vini riserva tramite il metodo Solera – detto anche “invecchiamento dinamico” -, il cui vantaggio consiste nel garantire la qualità costante del prodotto nel tempo. L’assemblaggio infatti viene eseguito in un’unica volta per garantire eccellenza e consistenza, oltre all’assenza della fermentazione malolattica.
Queste e altre informazioni sono accuratamente riportate sulle bottiglie della gamma Hommage à Gaston Burtin. Frédéric Olivar evidenzia la decisione “di essere completamenti trasparenti nei confronti del consumatore finale perché riteniamo che la sua consapevolezza abbia primaria importanza. Da qui la scelta di indicare sull’etichetta posteriore di ogni Champagne l’annata di produzione, la percentuale di vini riserva, il dosaggio e il numero di cru che lo compongono. Questa scelta è per noi motivo di orgoglio e testimonia la qualità di un marchio lanciato da poco tempo”.