L’EVENTO
Sei ristoratori, storia e creatività per ricordare i 150 anni di Unità d’Italia. L’iniziativa di Villa Massa a Sorrento
Il menu borbonico
Carlo di Borbone, futuro re di Spagna, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese, duca di Parma e Piacenza, fece il suo ingresso a Napoli il 10 maggio 1734.
Nel 1735 assunse il titolo di Re di Napoli. In luglio venne incoronato a Palermo anche Re di Sicilia. Una presa di possesso davvero fulminea. Il ramo italiano dei Borbone inizia la sua storia da qui. Oltre agli eventi storici che caratterizzeranno il nascente Regno delle Due Sicilie, poi ufficializzato con il congresso di Vienna nel 1816, vi sono degli – chiamiamoli così – “accadimenti” gastronomici che segneranno inevitabilmente la storia del gusto dell’intera penisola. Nei suoi viaggi in Italia (1786-1788) Wolfgang Goethe scriveva: “Non v’è stagione in cui non ci si veda circondati d’ogni parte da generi commestibili; il napoletano non solo ama mangiare, ma esige pure che la merce in vendita sia bellamente presentata”, uno spirito che rimarrà saldo nelle consuetudini del Sud. Se, com’è normale supporre, la cucina di corte fu inizialmente d’ispirazione francese e spagnola, con Ferdinando IV assumerà una sua particolare identità. La già ricca cucina di Napoli e Palermo sarà contaminata dai capricci e dalle inderogabili volontà della moglie Maria Carolina d’Austria (figlia di Maria Teresa d’Austria e sorella di Maria Antonietta) e dei suoi familiari, nel vano tentativo di addomesticare l’appetito verace del sovrano. Il tempo è passato, ma le buone abitudini sono rimaste. A 150 anni dall’unità d’Italia, a pensare al rispolvero di una cucina insuperata ci pensa Stefano Massa, titolare di Villa Massa, un’azienda campana produttrice di limoncello e valorizzatrice un’incredibile bene dell’agroalimentare campano, il limone di Sorrento. Stefano è l’ideatore e presidente delle Giornate Gastronomiche Sorrentine, un evento annuale che si svolge in dicembre. L’evento vede coinvolti ristoranti, trattorie, pizzerie, pasticcerie ed esercizi presso i quali è possibile prenotare weekend, assaggiare ed acquistare direttamente olio Dop, limoncello Igp, formaggi, marmellate e tutte le migliori specialità sorrentine. Culmine dell’evento è il “Premio Villa Massa” nel quale vengono segnalati personaggi italiani e stranieri che con il loro impegno sono riusciti a valorizzare e diffondere l’arte dell’enogastronomia.
La Cena di Gala, presentata e condotta quest’anno da Veronica Maya, rappresenta invece il momento di festa e confronto proprio sulla cucina borbonica. Due le squadre che si sono contrapposte quest’anno nell’amichevole sfida dei piatti tra Sicilia e Campania.
Per la Sicilia ha partecipato: Filippo La Mantia del Ristorante “Filippo La Mantia” dell’Hotel Majestic di Roma con “la mia caponata di melanzane con il cacao amaro e i pistacchi di Bronte”; Pietro Pupillo, free Chef a domicilio, professore dell’istituto alberghiero, e Carmelo Trentacosti, Palermo, con “Paccheri di Gragnano con broccoli arriminati”; Tony Lo Coco e Laura Codogno del ristorante “I Pupi” di Bagheria (Pa) con “Torrette di Bruciuluni con panatura di pinoli di Sicilia, salsa di pomodoro, grissino di cannolo croccante e riduzione all’aglianico”; Salvatore Cappello, maestro pasticcere della Pasticceria Cappello, Palermo, con “Tarallo Goloso”. Per la Campania: Michele De Leo del ristorante “L’Accanto” dell’Hotel Angiolieri di Vico Equense, con “Minestra di pomodoro e riso soffiato con caviale di melanzane affumicate in garodolce, tagliarielli di Mozzarella di bufala campana e gambero rosso in tempura”; Peppe Francese del ristorante “Antichi Sapori” di Tramonti (Sa), con “Timballo di Maccheroni in pasta frolla salata”; Ciro Simeoli del ristorante “Locanda del Borgo” dell’Hotel Aquapetra, Telese Terme (Bn), con “A braciola e cotena ‘mbuttunata… a scarola napulitana e a provola affumecata”; Sal De Riso, maestro pasticcere dell’Ampi, Minori (Sa), con “Dolcezza Reale di Florida”.
Un menu che ricorda i fasti di questa lunga epoca storica.
Hanno accompagnato i piatti il Bouquet 2009, il Rosato 2009, il Huhar 2008 e il Cielo d’Alcamo vendemmia tardiva 2006 di Rapitalà; per la Campania, la Falanghina 2009, il Piedirosso 2009, l’Aglianico 2008 di Grotta del Sole e, naturalmente, il Limoncello Villa Massa di Piano di Sorrento.
Tra i ristoranti che hanno partecipato all’iniziativa:
Il Buco, Sorrento
Caruso, Sorrento
Donna Sofia, Sorrento
Acquapazza, Piano di Sorrento
Il Terrazzino, Piano di Sorrento
Villa Giusso, Vico Equense
F.P.