Ferrocinto sorge nell’agro di Castrovillari, comune situato nell’estremità settentrionale della Calabria. La sua storia inizia nel lontano 1849, anno in cui i baroni Salituri costruiscono la masseria fortificata nel cuore dei loro possedimenti, posto dove oggi si trova la sede dell’azienda, la nuova bottaia e la dimora di un ramo della nobile famiglia. Nel 2000 vengono impiantati nuovi vigneti, riconvertiti poi dal 2008 per avviare la produzione di vini con il marchio Ferrocinto (oggi appartenente a Campoverde Agricola Spoa). La tenuta si estende per 130 ettari, di cui 55 di vigneti, nei quali ci sono varietà di uve sia a bacca rossa come Magliocco Dolce, Magliocco Canino e Aglianico che a bacca bianca come Mantonico, Pecorello, Greco Bianco e Chardonnay.
Ci troviamo in un’area dove la viticoltura ha radici antichissime, risalenti agli antichi Romani e, ancor prima, agli Enotri, a testimonianza della forte vocazione di un territorio dove l’uomo ha sempre vissuto accanto alla vite. Tutte le lavorazioni vengono svolte nel rispetto della natura e della sostenibilità ambientale: le pratiche agricole seguono i principi del biologico e vengono controllate da Bioagricert, mentre tutta l’energia utilizzata viene prodotta da fonti rinnovabili all’interno dell’azienda. Preziosa la collaborazione dell’enologo Stefano Coppola. La produzione complessiva è di circa 400 mila bottiglie l’anno, divise tra le etichette di una gamma composta da vini bianchi, rossi, rosati e spumanti con denomizione Terre di Cosenza Dop Pollino o Igp Calabria.
Degustiamo il Dolcedorme Rosè 2022, vino che prende il nome dalla vetta più alta del massiccio del Pollino. E’ fatto con uve Aglianico cento per cento provenienti da vigneti situati a 400 metri sul livello del mare con esposizione nord, rivolti proprio verso il Dolcedorme. Si tratta di parcelle selezionate specificamente per il rosato in virtù del clima particolarmente fresco e degli ottimi livelli di acidità che caratterizzano il vitigno. La vendemmia ha luogo durante la seconda decade di ottobre. Viene effettuata una vinificazione in bianco per mezzo di pressatura soffice degli acini e successiva fermentazione. Non viene svolta la malolattica. Il vino ottenuto affina in acciaio sulle fecce nobili per un breve periodo. Versato nel calice, il Dolcedorme offre un colore rosa corallo di buona intensità. E’ delicato all’olfatto, dominato da nitidi profumi di frutta rossa tra cui spiccano la ciliegia, la melagrana e il lampone. Poi una nota agrumata e un tocco floreale completano il bouquet. Appare subito chiaro il carattere immediato e spontaneo del vino, ma anche la sua ricchezza aromatica. Vivo il sorso, giocato tra una buona acidità, piacevoli morbidezze e un gusto fruttato che ricalca perfettamente ciò che è stato percepito al naso. Ben calibrata la struttura e discretamente lungo il finale. E’ un rosato fragrante, fresco e saporito che ha nella versatilità la sua arma vincente, prestandosi ad una varietà enorme di abbinamenti. Noi vi consigliamo di berlo con un sautè di cozze, spaghetti allo scoglio, antipasti e primi piatti della cucina di terra leggeri con salsa di pomodoro e tapas di ogni genere. Da provare anche con la pizza.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Ferrocinto
Contrada Ferrocinto, 1
87012 Castrovillari (Cs)
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