Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 202 del 27/01/2011

L’ALLARME/2 Quelle sardine da tutelare

27 Gennaio 2011
novellame novellame

L’ALLARME/2

La diatriba sulla pesca del novellame, in diminuzione nei nostri mari. E nelle reti spesso finiscono specie giovanili non consentite dalla legge

Quelle sardine da tutelare

Per la prima volta a decidere sull’ok alla pesca del novellame in Sicilia sarà un piano di gestione nazionale.

La Comunità europea si dovrebbe pronunciare in merito non prima del 15 febbraio. “Un cambiamento – spiega Franco Andaloro, dirigente di ricerca all’istituto superiore per la Protezione e ricerca sull’ambiente – dovuto alla nuova politica comune della pesca di Bruxelles”.
Tutto fermo dunque. Il calendario per la pesca del novellame solitamente era fissato dal 31 gennaio ai primi giorni di marzo. “Si tratta di una questione molto delicata – prosegue Andaloro – che vede coinvolti ambientalisti e pescatori su posizioni opposte e con pareri controversi da parte del mondo della scienza”. Sono in gran parte sardine quelle che vanno a ‘costituire’ il novellame. Ma nelle reti finiscono anche specie giovanili non consentite dalla legge. “C’è poi da chiarire – dice Andaloro – che quella che è popolarmente nota come ‘neonata di luvaro’ altro non è che una specie adulta di piccole dimensioni, ovvero Aphya minuta; lo stesso vale per Crystallogobius linearis, volgarmente chiamato in Sicilia mazzonara”. Resta comunque il fatto che la quantità di sardine nel nostro mare è molto diminuita negli ultimi anni. Al punto da equiparare il suo valore di mercato a quello delle acciughe. Ma il novellame sulle tavole dei siciliani costituisce un piatto della tradizione culinaria. Così Andaloro consiglia: “Non mangiare mai bianchetto al di là dei periodi autorizzati. Così come stare attenti alla grande quantità di pesce ghiaccio presente nei mercati, un pesce di acque dolci proveniente dalla Cina ma che viene spacciato spesso per novellame nostrano”.

Sandra Pizzurro