Ci sono location cui sembrerebbe non mancare proprio nulla: una struttura bellissima, un paesaggio mozzafiato, un ristorante stellato. Ma ci sono anche persone che non si accontentano mai, per esempio Umberto Trani, direttore del Therasia Resort di Vulcano e regista di un’operazione gastronomica vincente. Se è evidentemente impossibile migliorare qualcosa di unico come il mare e la natura selvaggia delle Eolie, esotiche e viscerali come nessun altro luogo in Italia, indimenticabili davanti alla cinepresa di Rossellini, è anche vero che il resort le inquadra da una postazione privilegiata, acquattato com’è sulle pieghe del vulcano come un felino pronto al balzo. E qui non manca veramente nulla, dall’infinity pool alle piscine di acqua salata e alla spa. Senza trascurare l’appetito degli ospiti, cui provvede da tempo un solido e creativo Giuseppe Biuso, stellato dal 2017.
Non pago, Trani ha voluto bissare il successo chiamando sull’isola un altro giovane chef di talento con una formula completamente diversa, incentrata sul vegetale: Davide Guidara. “Ti va di fare questa pazzia insieme?”, ha chiesto a quello che fino a giugno 2021 era lo chef del Sum di Catania. E la Michelin a stretto giro ha espresso la sua benedizione: nel 2022 insieme alla stella rossa è arrivata quella verde con il premio per il migliore giovane chef d’Italia. I due non potrebbero essere più diversi: tanto Biuso è esuberante nelle vibrazioni estetiche e negli assemblaggi estrosi, in cerca oltre il gusto dell’effetto sorpresa, quanto Guidara concentra il suo minimalismo come un faro sul singolo ingrediente, dopo averlo coccolato fra le zolle nere. La tensione gastronomica, tuttavia, li accomuna e rende imperdibile una doppietta al Therasia, con la certezza che la noia non aggiungerà un posto a tavola, senza alcuna possibilità di sovrapposizione. Tanto che già si può misurare un prolungamento nei soggiorni.
Vulcano, tuttavia, non è dietro l’angolo: per questo i tre sono volati a Milano a presentare stili e novità. Per esempio il Cappero di Biuso sarà aperto anche a pranzo per accogliere al meglio gli esterni; i Tenerumi di Guidara avanzeranno i loro 18 coperti anche a cena, con una cucina totalmente libera a un passo dai tavoli. Hanno scelto come appoggio il Bioesserì di Milano, locale polifunzionale dove scorre sangue siciliano grazie ai patron Vittorio e Saverio Borgia. Il resident chef Federico Della Vecchia ha firmato la crocchetta con maionese di ‘nduja e l’éclair alla ricotta e arancia. In abbinamento il meglio della Sicilia: dopo lo Champagne Steinbrück, due leggende dell’enologia isolana, Marco De Bartoli con il Vignaverde e il Marsala Vigna la Miccia, Palari con il Faro e il Rosso del Soprano.