di Emanuele Scarci
Sei amici al bar che vorrebbero cambiare il mondo dell’aperitivo.
Si tratta del sogno di un gruppo di amici che s’inserisce nel solco della tradizione dell’aperitivo Italiano con un prodotto originale: Vetz. E’ uno sweet bitter italiano, completamente naturale, realizzato con 22 botaniche da una distilleria nelle colline piemontesi del Monferrato. Quale strada ripercorre la start up Vetz nell’affollato mondo degli aperitivi? Bassa gradazione alcolica (11 gradi), versatilità nella miscelazione grazie a un bouquet fresco e agrumato, fino al design della bottiglia, che si ispira a quelle usate nelle farmacie di un tempo. L’avventura di Vetz è iniziata in Scandinavia dove i tre fondatori hanno lavorato a lungo. Oggi l’aperitivo è disponibile in locali selezionati di Svezia, Norvegia, Danimarca e Slovenia, con espansione anche a Hong Kong e Australia. In Italia è presente a Milano, Torino a Roma, fino a località mondane come Courmayeur e Capri.
L’idea dalla Svezia
L’idea di Vetz é nata da Alberto Corti, Federico Ronca e Nicholas Dellai. Questi, organizzando eventi in diverse capitali europee, hanno notato che non esisteva in commercio un drink di ottima qualità, dal basso grado alcolico e allo stesso tempo naturale. Come test-market sono partiti dalla Svezia, dove i consumatori sono molto sensibili alla sostenibilità, dimostrano una particolare attenzione ai nuovi trend e sono aperti a sperimentare nuovi prodotti. I fondatori di Vetz sono stati in seguito affiancati da un team di soci: Giuseppe Mancini alla guida del brand in Italia, Linn Frost come operations manager, Massimiliano Dalla Fior come advisor e commercial strategy, Oliver Cosani come advisor, finance & internationalization e Fintan Collier come advisor e responsabile marketing. Come si finanzia Vetz? “Abbiamo lanciato due round d’investimento – risponde Corti, ceo della società, in occasione della presentazione alla stampa -. Al primo, hanno partecipato solo amici e parenti. Al secondo, 3 investitori di rilievo, tra cui uno del fashion”. I soci della start up si pongono l’obiettivo commerciale di arrivare a vendere fra 100 e 150 mila bottiglie l’anno. Poi si valuterà se ci saranno altri investitori. Corti non lo dice, ma le poche start up che raggiungono il successo, sono poi rilevate dai grandi brand o dalle multinazionali degli spirits. Infine, secondo l’azienda, Vetz è un prodotto che si presta anche per la mixology: On the rocks o Vetz Tonic, nei classici cocktail come lo Spritz, l’Americano o il Negroni, e nei signature drinks come Otra Vetz che propone la miscelazione di Vetz, Tequila, succo di lime e top con soda al pompelmo rosa o il Tropicana Vetz realizzato con Vetz, Gin, succo di agrumi e succo di ananas e banana.