CIBI DI STRADA
La croccante pastella che ricopre un ripieno di ricotta o acciughe, è una tappa obbligata per chi si trova nel capoluogo etneo. Se ne consumano in grandi quantità soprattutto durante le feste natalizie. Con due indirizzi da non perdere
Crispelle catanesi
Aeroporto Fontanarossa, Sicilia dopo quattro mesi di assenza. Il pensiero si dirige incondizionatamente all’universo cibo siciliano, non imitabile o riproponibile nel resto del mondo, e Catania, si sa, è patria delle crispelle di acciuga e ricotta, cibo popolare, consumato in maggiori quantità proprio sotto le feste natalizie.
La bellezza dell’Isola è che non esistono campanilismi (o quasi) in materia di cibo tra le diverse province, perché ciascuna è tenutaria di una propria tradizionale specialità, e tra queste figurano anche le crispelle di Catania. Ogni angolo o quartiere ha il proprio “crispellaro”, figura immancabile in un rione gastronomicamente rispettabile.
Una fase della lavorazione delle crispelle
La produzione sembra una catena di montaggio ben congegnata, tanto veloci ed esperti sono i movimenti per l’assemblaggio e la cottura. La pastella che fa da copertura deve riposare a lungo in un catino di alluminio, in bellavista come il resto degli ingredienti e della preparazione. La consistenza è talmente molle che il passaggio in frittura, una volta ricoperta la generosa dose di ricotta o di acciuga del ripieno, deve essere fulmineo e i “crispellari” hanno davvero una maestria da giocolieri seguita con ammirazione dagli ammaliati compratori in fila. Intanto il maestro del fritto affonda nell’olio bollente le “sfingi” (il nome siciliano delle crispelle), palle di acqua e farina galleggianti lasciate cadere dentro un enorme pentolone di ghisa. In cottura la pasta si increspa e diventa dorata, ma per ottenere crispelle perfette occorre una doppia frittura.
Ambulanti che vendono crispelle
I profumi che si sprigionano tutt’intorno sono in grado di stuzzicare la voglia di addentare una fumante crispella e scoprirne il ripieno, morbida ricotta o sapida acciuga, sapori in grado di appagare il mio richiamo sensoriale da emigrante e di inaugurare i miei festeggiamenti natalizi in Sicilia. Due indirizzi su tutti: la Friggitoria Stella in via Ventimiglia, 66 e gli Antichi Sapori di Sicilia in via delle Province 148. Cinque euro bastano e avanzano.
Daniela Corso