di Fosca Tortorelli
“Abruzzi si chiama così la nostra Regione, al plurale, e tutto sommato parlando del vino questa pluralità ci aiuta a raccontare la nostra realtà regionale, che per quanto piccola è molto sfaccettata”.
Con queste parole Enrico Cerulli, presidente del Consorzio Colline Teramane introduce l’anteprima delle colline teramane, che vede la denominazione festeggiare i suoi venti anni. Un tempo relativamente lungo, che ha visto senza dubbio una crescita territoriale, che, come afferma lo stesso Enrico, ha consolidato l’esistenza del luogo “Colline Teramane”, un nome che non esisteva e che oggi invece celebra il suo esistere. Più che una realtà vinicola, vista la produzione di appena 600mila bottiglie, almeno si è delineato nell’immaginario collettivo degli abitanti e dei visitatori, il confine geografico e produttivo delle Colline Teramane.
(I giornalisti durante la degustazione)
Come evidenzia Cerulli: “Abbiamo dato importanza ad un’area e un valore ai suoi prodotti e al territorio. Quello a cui oggi puntiamo è fare in modo che i viticoltori credano sempre di più nel Colline Teramane Docg aumentando i volumi di produzione del proprio vino di punta, perché emerga sempre di più con forza e rispetto al Montepulciano d’Abruzzo, trovi il suo posizionamento nella grande ristorazione italiana e sul mercato internazionale. A 20 anni dalla nascita di questa denominazione – ci tengo a ricordarlo – non siamo riusciti a costruire molto, ma sicuramente c’è stato un percorso di crescita e abbiamo dato forma ad un’idea. Essere bravi imprenditori è ben diverso dal portare avanti un progetto comune. C’era una predisposizione di base data dal nostro forte senso identitario”. La manifestazione, chiamata “La Nostra Anteprima – The cool on the hills”, e organizzata grazie ai fondi del Ministero dell’Agricoltura, si è tenuta presso la Sala Ipogea per la sola stampa di settore seguiti da tre giorni dedicati al pubblico e agli operatori con degustazione ai banchi di assaggio presso la Pinacoteca Civica.
Il voler usare il pronome “nostra”, vuole appunto evidenziare la presentazione di campioni in assaggio che ricoprono una pluralità di annate, che sono quelle che entreranno in commercio. Nonostante la dimensione contenuta e il numero esiguo di produttori, le filosofie e gli stili interpretativi sono ancora abbastanza diversi. Tra i 38 campioni presentati, la maggioranza delle aziende si sta orientando verso un regime biologico, biodinamico e di lotta integrata, in assaggio sono stati presentati molti campioni da vasca e le diversità delle annate hanno sicuramente evidenziato molta discontinuità e in alcuni casi un uso del legno troppo marcante. In ogni caso, chi ha saputo gestire la vendemmia nel modo più opportuno e una successiva lavorazione, ha messo in bottiglia prodotti espressivi e capaci di mettere in evidenza la bellezza e le sfaccettature di questi luoghi. Di seguito i nostri 10 migliori assaggi:
Colline Teramane Montepulciano D’Abruzzo DOCG e DOCG Riserva
TENUTA TERRAVIVA, Terraviva 2021 – Tortoreto
Note intense di ciliegie e prugne, a cui si uniscono spunti balsamici e speziati con note di cacao. Al sorso ha un buono slancio e una carezzevole freschezza.
FATTORIA NICODEMI, Le Murate 2021 – Notaresco
Frutti di bosco rossi, a cui si uniscono note floreali di rosa. Il sorso rivela una trama tannica con una discreta astringenza, che necessità solo del giusto tempo per distendersi. Un vino di buona personalità.
CERULLI SPINOZZI, Gruè 2020 – Canzano
Piacevole ed elegante nel suo profilo gusto-olfattivo, Il sorso è caldo, ma con una buona tensione. Sicuramente da vedere in prospettiva.
BARBA, Yang 2020 – Roseto D.A.
Materico, succoso e di buona freschezza al palato, è caratterizzato da note di frutti rossi e una delicata vena speziata. Il tannino è presente ma levigato al sorso.
MAZZAROSA, Mazzarosa 2020 – Roseto D.A.
Note fresche, derivanti da nuances floreali e fruttate di fragola e prugna; piacevole e coinvolgente, elegante ed avvolgente.
CERULLI SPINOZZI, Cortalto 2019 – Canzano
Note floreali di rosa si uniscono alla matericità del frutto rosso, a cui si uniscono note agrumate di arancia sanguinella. Discretamente piacevole al sorso, è connotato da tannini fini e ben svolti.
AUSONIA, Apollo 2019 – Atri
Succoso e gioviale nelle sue espressioni fruttate, a cui si uniscono piacevoli note di spezia dolce. Ben definito nelle sue componenti al palato, dimostra tensione e freschezza.
CENTORAME, Castellum Vetus 2018 – Casoli di Atri
Pulito e ben definito nel frutto rosso e nero; carnoso e piacevole, mostra una bella tensione gustativa, il tannino è presente, ma ben gestito. Al palato, corpo medio-pieno, tannini levigati ed un finale sapido e di piacevole allungo. Bevi ora.
ILLUMINATI, Pieluni 2017 Riserva – Controguerra
Complesso e sfaccettato, rivela all’olfatto note di gelatina di frutti di bosco e sentori speziati di liquirizia e spezie dolci. IL sorso è avvolgente e deciso, ricco e discretamente elegante.
MONTI, Pignotto 2016 Riserva, Prova di vasca – Controguerra
Eleganza e potenza per questo montepulciano che esprime note di piccoli frutti rossi. Al palato i tannini sono fini e dimostra un finale dinamico e piacevolmente coinvolgente.