di Marco Sciarrini
Continuando nel nostro viaggio in Alto Adige, non poteva mancare una visita da Alois Lageder, sarebbe stato come andare a visitare Roma e non andare in Vaticano.
Questa azienda è un punto di riferimento di molti viticoltori altoatesini che hanno seguito la sua filosofia. Di fatto Alois Lageder è l’antesignana della coltivazione biologico-dinamica in Alto Adige. La storia dell’azienda inizia nel 1823 quando Johann Lageder, apprendista artigiano, cominciò a commerciare in vini a Bolzano. In seguito i suoi figli e nipoti decisero di acquistare dei vigneti e produrre essi stessi del vino. Alois III, pronipote del capostipite, già allora capì che la varietà climatica dell’Alto Adige poteva diventare un fattore vincente e nel 1934 acquistò la tenuta Löwengang di Magrè. Installò dei torchi che ebbero un effetto di attrazione nei confronti degli altri viticoltori che cominciarono a conferirgli le proprie uve. Nel 1963, Alois III morì improvvisamente, quando il figlio Alois IV aveva solo 12 anni. Toccò quindi alla moglie Christiane e alla figlia maggiore Wendelgard rilevare provvisoriamente l’azienda paterna, finché il fratello Alois IV, a metà degli anni ’70, prese in mano la tenuta insieme a sua sorella e suo marito ed enologo cognato Luis von Dellemann. Da quel momento, si avviarono severi criteri di qualità, adottando al tempo stesso dei metodi innovativi nei vigneti e in cantina.
(I vigneti)
A metà degli anni ’90, Alois Lageder iniziò a convertire gradualmente i vigneti di famiglia alla coltivazione biologico-dinamica, cedendo attualmente la gestione dell’azienda alla sesta generazione, al figlio Alois Clemens, affiancato dalle sorelle Helena e Anna. La filosofia Steineriana di Alois è racchiusa nelle sue considerazioni “Tutto è interconnesso. È interessante soffermarsi sui dettagli guardandoli da prospettive diverse. Osservando ciò che diamo per scontato da un’altra angolatura, usciamo dai nostri schemi abituali e scopriamo nuovi tasselli che si incastrano fra loro. Un microcosmo come un vigneto è soggetto a molti influssi: le proprietà del suolo, le persone che ci lavorano, ma anche l’andamento climatico del Pianeta e i movimenti dei corpi celesti. Tutti questi influssi sono legati indissolubilmente fra loro, e si esprimono nella qualità e nella peculiarità dei nostri vini. Ecco perché ci adoperiamo sempre per non fermarci ai singoli dettagli, ma per considerarli all’interno dell’insieme, con un approccio trasversale e interdisciplinare, consapevoli che occorre creare un equilibrio fra i vari elementi e favorirne una crescita dinamica. Ed è per questo che ci impegniamo sia per diffondere una gestione più sostenibile dell’economia produttiva, sia per promuovere vari progetti di contenuto artistico, culturale e musicale”.
(La bottaia)
“Una visione antroposofica – dice Alois Lageder – Un’azienda agricola funziona come un microcosmo organico, dove oltre all’uomo convivono una grande varietà di piante e animali. Anche nella natura coltivata, quindi, si crea un ciclo completo di interazione fra il suolo, le piante e gli altri elementi della natura. Noi, come tenuta vinicola, ci siamo posti l’obiettivo di conservare e difendere questo ecosistema complesso. Sul piano pratico, ciò significa bandire del tutto fitofarmaci chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, insetticidi e concimi minerali, utilizzando invece preparati e infusi omeopatici che favoriscano i cicli naturali. Nei nostri vigneti, inoltre, incrementiamo la biodiversità con essenze erbose e floreali, arbusti e piante, animali e concimi a base di compost, creando così un humus naturale che migliora la qualità del terreno e la fertilità delle viti. In tutte le fasi produttive ci impegniamo per favorire e difendere i cicli naturali. In cantina, poi, ci atteniamo ai severi criteri stabiliti dall’associazione biologico-dinamica Demeter Italia”.
(Le mucche nel vigneto)
Sono 55 gli ettari di vigneti di proprietà della famiglia, e oggi il 50% della loro superficie vitata è passata alla coltivazione biologico-dinamica o è in conversione alla coltivazione biologica o biologico-dinamica. Inoltre, si stanno adoperando per rivitalizzare la transumanza nell’allevamento animale. Questa visione abbiamo potuto apprezzarla passeggiando tra i loro vigneti ed effettivamente anche grazie alla voce narrante della nostra accompagnatrice, Isabella Streicher sommelier dell’azienda, che ci ha illustrato e fatto scoprire particolari che rivelano questa filosofia che molti pensano sia applicato solo alla viticoltura, ma che invece è introdotta in tutti gli allevamenti che siano i bovini, li abbiamo visti anche pascolare liberamente in vigna, il magnifico orto, l’olivicoltura, e tutto il resto.
(Isabella Streicher con i vini degustati)
I vini degustati nell’invitante Alois Lageder Paradeis, ristorante ed enoteca dell’azienda sono stati:
Chardonnay Igt 2021 linea classica
Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso fruttato con pesca, melone, agrumi, anche sensazioni floreali al palato equilibrato con fresche sensazioni fruttate, finale persistente su sensazioni sapide.
Pinot Bianco 2021 linea classica
Pinot Bianco 100%. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso bouquet fine fruttato con frutta bianca e sentori agrumati leggera nota floreale, al palato media struttura, con buon equilibrato, persistente finale sulle note olfattive.
Pinot Grigio 2021 linea classica
Colore giallo paglierino con riflessi dorati, al naso fruttato pesca, melone, note speziate esotiche, al palato di struttura media con sorso intenso su note fresche fruttate e speziate, di lunga persistenza.
Löwengang Chardonnay 2019 linea capolavori
Colore giallo oro brillante, al naso spiccano le note fruttate di frutta bianca e gialla, pera, pesca, albicocca, con ritorni floreali e vanigliati, al palato strutturato con sorso pieno con acidità salina e lunga persistenza aromatica sulle note fruttate.
Löwengang Chardonnay 2009
Le sensazioni terziarie hanno il sopravvento, dove la parte speziata ha la prevalenza con una buona dose di mineralità, corposo e di lunga persistenza.
Löwengang Chardonnay 2016
Un vino con un corpo deciso, ma dove la fresca acidità lo rende più snello. Si capisce il nuovo stile molto propenso ad un lungo invecchiamento.
Am Sand Gewürztraminer 2020 linea composizione
Colore giallo oro intenso, al naso intenso con frutta tropicale, maracuja, mango, mela cotogna, ed anche leggera speziatura, al palato stutturato con sorso fresco ed equilibrato la parte dolce grazie alla bella acidità non lo rende stucchevole e gli dona una lunga persistenza.
Römigberg Schiava 2021 linea capolavori
Colore rubino con riflessi violacei, al naso fruttato con piccoli frutti rossi ciliegia lampone, note di pietra focaia e sensazioni floreali, al palato di medio corpo con vivace freschezza sulle note fruttate e delicato tannino.
Mimuèt Pinot Nero 2020 linea composizione
Colore rosso granato con riflessi rubini, al naso note fruttate di piccoli frutti, ed anche sensazioni di erbe con alcuni rinandi vanigliati, al palato media struttura con elegante tannino bilanciato da una vivace freschezza sulle note fruttate che spingono ad un piacevole finale.
Conus Lagrein 2019 linea composizione
Colore rosso ciliegia con riflessi rubino, al naso intenso fruttato di prugna, note speziate di liquirizia e cacao, leggeri accenni floreali, al palato rotondo con bella struttura di pronunciata acidità che riesce a equilibrare un tannino presente, persistente finale.
Lindenburg Lagrein 2019 linea capolavori
Colore rosso ciliegia con riflessi rubino, al naso intenso con note fruttate speziate di cuoio e cioccolato, al palato corpo vigoroso, con vivace acidità che si rivela su note fruttate eleganti , con un finale leggermente ammandorlato.
Casòn Rosso Tannat et al. 2018 linea capolavori
90% Tannat 10% Syrah. Colore rosso ciliegia con riflessi violacei, al naso note fruttate intense di prugna e mora, note di cuoio e thè leggera affumicatura, al palato morbido di corpo medio bilanciamenro tra parte acida e tannino finale su note olfattive.
Cor Römigberg Cabernet Sauvignon Vigneti delle Dolomiti 2017 linea capolavori
Colore rosso ciliegia con riflessi rubino, al naso note intense concentrate fruttate, ciliegia e ribes nero, sensazioni floreali presenti ma non invadenti le note erbacee e speziate, al palato corposo con sorso pieno ed elegante ottimo equilibrio tra tannini nobili e fresca acidità con un lungo e prolungato finale.