di Francesca Landolina
La Calabria, tra le regioni più biologiche d’Italia, ha celebrato i suoi recenti successi vinicoli al “Wine Awards Calabria”, una kermesse organizzata dall’Assessorato alle politiche agricole della Regione Calabria, in collaborazione con Arsac, Comune di Catanzaro e Unioncamere.
E ha lanciato una nuova sfida per il suo futuro. “Grazie all’impegno profuso negli ultimi anni, si è accesa la curiosità della stampa verso di noi. Ed ora è da capitalizzare”. Sono state queste le parole dell’assessore alle politiche agricole Gianluca Gallo, che si è impegnato con tutta la sua squadra di governo per portare in Calabria il “Concours Mondial de Bruxelles”, il più importante concorso a livello mondiale, e che ha visto protagonisti, tra gli altri, alcuni vini calabresi. La Calabria, o meglio l’antica Enotria, è una terra di vino, dal patrimonio vinicolo immenso, ma al momento ancora poco conosciuta sotto questo aspetto, sebbene negli ultimi vent’anni, e nell’ultimo decennio in particolare, la situazione sia iniziata a cambiare, grazie al miglioramento qualitativo, sulla scia di nomi del vino già affermati, e grazie alle nuove generazioni che riscoprono l’orgoglio delle proprie radici.
L’appello al senso di appartenenza, con la fierezza che ne segue, è stato lanciato da tutti i partecipanti, a partire dal vicesindaco Giusy Iemma: “Oggi siamo qui per celebrare le piccole e medie aziende del vino – ha detto – Ed è importante perché rappresentano l’ossatura dell’economia calabrese. Abbiamo tante ricchezze di cui andare fieri e dobbiamo ricordarlo e imparare a raccontarlo”. A prendere parte al convegno anche alcuni giornalisti italiani. Tra questi l’enogastronomo Luciano Pignataro che, dopo aver dato come ormai certo il livello qualitativo raggiunto dalla Calabria del vino, ha affermato come ci si trovi tuttavia alle prime battute. “Il pubblico apprezza il vino calabrese, ma nonostante il nome della Doc Cirò, lo conosce ancora poco. Questo significa che c’è un grande lavoro da fare. Le potenzialità per un grande futuro ci sono. La Calabria gode di una grande varietà, di ottime condizioni climatiche e di vini orientati alla più moderna ricerca di eleganza. Noto tuttavia un po’ di pigrizia da parte della critica che forse è orientata troppo sulle regioni più affermate e dal successo ormai segnato”. Pigrizia della critica da una parte, per Pignataro, ma anche bisogno di fare rete da parte di chi produce. Mentre sulle guide ha aggiunto: “Le guide contano? Sì, forse meno rispetto al passato. Hanno perso potere, ma sono serie ed è importante esserci”.
A confermare quanto il vino sia apprezzato dal consumatore anche lo chef Francesco Mazzei, in collegamento da remoto. E Lara Loreti, giornalista di Repubblica. “La potenzialità del vino calabrese è tanta, ma espressa ancora in parte – ha affermato – La Calabria offre un terroir ricchissimo che conferisce ai vini sfumature infinite. Negli ultimi anni ci sono stati enologi capaci di valorizzare tutto ciò. Ciò che serve ancora è un cambio di mentalità che porti a crederci di più. L’export è cresciuto del 36 per cento e in termini di valore del 12 per cento, ma occorre fare ancora tanto per valorizzare professionalità e territorio, con missioni mirate all’estero e incoming, come fanno i più noti consorzi italiani”. Da remoto anche l’intervento del giornalista del Corriere della Sera, Luciano Ferraro: “Che ci sia pigrizia da parte dei critici del vino è vero – ha affermato – ma le guide recentemente danno giudizi entusiastici. Gli assaggi divertono per varietà e ricchezza. Date queste premesse però i premi sono inferiori numericamente rispetto a quelli conferiti ad altre regioni italiane. Quindi esiste una sorta di retaggio di pigrizia e di timidezza. La spinta internazionale verso Sicilia e Campania manca ancora alla Calabria. In realtà, giovani vignaioli cercano di trovare nuove strade e in molti casi ci riescono. Ma serve più coraggio adesso, nella comunicazione, al di là delle guide. Siamo in una fase di transizione e occorre trovare nuovi modi di raccontare”.
Anche il direttore di Cronache di Gusto, Fabrizio Carrera, ha ricordato l’apprezzamento sempre crescente verso i vini di Calabria e del Sud Italia, al quale il suo giornale ha dedicato il concorso enologico Sud Top Wine, creato ad hoc per valorizzarli e per farli conoscere sempre più all’estero. “Il nostro concorso è un piccolo mezzo per contribuire alla diffusione della conoscenza, ma non basta. Serve tanto altro. Sicuramente sono stati fatti molti passi avanti. Cito un esempio, che riguarda la Guida del Gambero Rosso. Venticinque anni fa la guida, in riferimento alla Calabria del vino, dichiarava risultati “contraddittori e deludenti”, Quest’anno scrive invece che continua il momento magico di una regione che è stata a lungo una Cenerentola. E dalla recensione di 6 cantine si è passati a 42. Il presente è quindi fermento. Ci sono nuove generazioni che si affacciano al vino e che contribuiscono alla sua conoscenza. Servono però più consapevolezza, meno lamentele, più viaggi, narrazione e qualità”. Interessante anche il contributo del sommelier Michele Ruperto che ha raccontato il suo progetto online “Calabria Gourmet”, con il quale nel 2021 ha spedito circa 40.000 prodotti nel mondo. A chiudere il dibattito l’assessore Gallo, che ha affermato: “Abbiamo imparato e dobbiamo imparare, ma abbiamo fatto un gioco di squadra e passi avanti importanti. Oggi sappiamo di non avere ancora un brand forte e che dobbiamo migliorare nell’azione di comunicazione, ma siamo un agroalimentare di nicchia e suscitiamo curiosità. Un po’ alla volta, ci vedremo restituire il giusto merito come sta accadendo nel settore vinicolo. Serve tanta umiltà e i produttori l’hanno dimostrata negli anni coinvolgendo enologi da fuori, confrontandosi e mettendosi in discussione. Portare il concorso internazionale di Bruxelles qui è stato importante, ma deve essere per noi uno stimolo per fare di più. A me interessa la crescita della consapevolezza e oggi questi ospiti ci confermano che abbiamo qualcosa di speciale e dobbiamo credere nelle nostre potenzialità”. Al termine dell’incontro, moderato dalla giornalista Donata Marrazzo, sono stati premiati i produttori che hanno ottenuto un riconoscimento al Concours Mondial de Bruxelles e i giovani studenti degli Istituti Alberghieri che hanno partecipato all’evento.