di Dario La Rosa
È stata affidata al corrispondente dall’Italia del prestigioso magazine Wine Enthusiast Jeffrey Porter la degustazione interamente dedicata al Grillo, all’interno di Taormina Gourmet 2022.
“Sicilia Doc, The diversity of Grillo”, il titolo della degustazione orizzontale di uno dei vitigni più caratteristici della viticoltura siciliana “in bianco”. Sei vini per altrettante degustazioni in cui i partecipanti, in sala prevalentemente appassionati e il gruppo di Vinitaly International Academy, hanno potuto conoscere e apprezzare le particolarità e le peculiarità di questo vitigno. Ad aprire i lavori il presidente del Consorzio Sicilia Doc, Antonio Rallo, che ha tracciato una panoramica sulla Sicilia del vino e puntato l’attenzione sulla sostenibilità e sulle produzioni biologiche.
Il giornalista statunitense ha intrattenuto il pubblico in sala con un racconto legato alla storia del vitigno, alla sua presenza massiccia nella provincia di Trapani e alla sua importanza legata alla produzione del Marsala. Un vitigno, il Grillo, resistente ai parassiti e perfetto per il clima siciliano che dove spesso le colline vitate sono a ridosso del mare. Un successo vitivinicolo identitario quello del Grillo che, non a caso, viene prodotto in differenti province dell’isola. Ciascuna, come ha sottolineato il giornalista statunitense, con una sua caratteristica che conferisce varietà e carattere allo stesso vitigno.
Da Siracusa alla provincia di Trapani, infatti, il Grillo raccoglie filari e filari di produzione e appassionati che lo affiancano al pesce, così come ai formaggi dolci e a tutti quei prodotti che rappresentano l’anima più fresca della Sicilia. Questo grazie anche alla sua versatilità. Il vitigno viene infatti coltivato sia di fianco al mare che ad altitudini superiori ai 600metri. Un prodotto che grazie alla Doc Sicilia e al progetto Sustain punta sempre più su qualità e rispetto per l’ambiente.
ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)