di Fosca Tortorelli
Nei primi anni del 1600, nel Catastico Bresciano sono citati i “perfettissimi vini” di Camignone.
Siamo in Franciacorta, al tempo Franza Curta, area che godeva di particolari privilegi, terra già nota dal XIII Secolo per l’agricoltura, per le abbazie e i priorati. Qui la viticoltura era già praticata nel Medioevo, ma divenne sistematica a partire dall’Ottocento, come ne è testimone lo storico Gabriele Rosa. Proprio a Camignone (Brescia), a sud del Lago d’Iseo, fra le dolci colline moreniche, si trovano le vigne di Mosnel, azienda storica, oggi guidata dai fratelli Lucia e Giulio Barzanò. Il nome Mosnel deriva dall’omonimo termine in dialetto bresciano che significa “ammasso di sassi, sassaia o pietraia”; sono proprio le pietre che segnano i 42 ettari che si trovano attorno all’azienda di Camignone. Queste “pietre” donano ai vini dell’azienda franciacortina nerbo, carattere, eleganza e profondità. La loro storia affonda le radici nel 1836 quando, la famiglia Barboglio ereditò a Camignone la tenuta agricola con annessa villa seicentesca, adornata sul cancello d’ingresso da statue di putti – oggi simbolo dell’azienda – e caratterizzata da uno splendido giardino dove si erge un maestoso cedro centenario. Dal 1954 la tenuta di famiglia è stata trasformata in azienda vitivinicola moderna, e nel 1968 si è potuta fregiare del primo vigneto Doc, il Roccolo.
Un forte credo e identità che hanno sempre contraddistinto il lavoro di questa famiglia, con la scelta di produrre solo Metodo classico e di seguire la scelta di coltivare i propri vigneti secondo la viticoltura biologica; un percorso frutto di una visione che ha portato Mosnel a compiere con coerenza tante azioni coordinate tra loro. Tra queste c’è l’adesione al Protocollo Itaca, che ha l’obiettivo di misurare l’impronta carbonica dell’azienda nel suo complesso e quindi anche di ogni singola bottiglia prodotta. Accanto a questo progetto, Lucia e Giulio Barzanò hanno cercato di ottimizzare tutti i materiali e le risorse necessarie alla produzione e hanno aderito al progetto di studio Biopass sulla biodiversità dei terreni biologici. I risultati di questi studi vengono utilizzati da Mosnel per adeguare le proprie strategie produttive, per gli aspetti qualitativi delle uve e dei vini, ma soprattutto per il sostegno della conservazione e valorizzazione dell’ambiente all’interno del quale l’azienda lavora. Le vigne di Mosnel sono suddivise in 18 vigneti, quasi tutti raccolti attorno all’azienda, tra le varietà coltivate oltre ai ben noti chardonnay e il pinot nero, c’è quella del pinot bianco, vitigno difficile, ma altrettanto importante per l’eleganza che è in grado di conferire ai vini, che per Mosnel oggi occupa ben 7 ettari, ossia il 15% della superficie aziendale. Dal 2019 l’azienda comprende anche un ettaro di Erbamat, antica varietà tipica del territorio, valorizzata e inserita nel disciplinare per la sua spiccata acidità.
Come ricorda Giulio Barzanò: “I nostri vigneti, tutti ad un’altitudine intorno ai 250 metri sul livello del mare, sono in gran parte esposti a Est/Sud-Est e sono tutti appoggiati alla morena principale, con suoli del tipo per metà morenico profondo e metà fluvio glaciale. Avendo le vigne tutte intorno alla cantina, raccontiamo solo la storia delle nostre vigne che, essendo al di fuori dell’anfiteatro morenico, non hanno l’influenza diretta del Lago, ma ricevono quella delle Prealpi bresciane”. Un’azienda che – oggi ancora di più – fa del tempo un suo prezioso alleato e lo scorso giugno ha presentato il Riserva 2007 Pas Dosé Riedizione 2022, un vino che si affianca alla precedente Riserva Pas Dosé, che era nata proprio per sfidare il tempo. Prodotto in appena 3.500 bottiglie da 750 ml e 320 magnum, e che sarà disponibile da ottobre 2022. Come ha raccontato l’enologo Flavio Polenghi: “Ogni anno in cantina si conserva una scorta di annate precedenti, che ci serve anche per dare a un prodotto di ingresso, quale il nostro brut, un’impronta che continua nel tempo. Il nostro Franciacorta Brut è dunque una sintesi di quello che si fa a Mosnel. In questi anni, inoltre, nei nostri prodotti la presenza di zuccheri è diminuita, usiamo giusto quelli che servono per dare equilibrio al vino. Quello che si cerca di fare in tutti i nostri Franciacorta è avere vini complessi e profondi e di grande armonia”.
(Flavio Polenghi, Lucia e Giulio Barzanò)
La gamma del Mosnel comprende quattro Franciacorta senza annata, tre “millesimati” e una speciale Riserva Pas Dosé, nata per sfidare il tempo. A questi, da dicembre 2020 si affiancano i vini del progetto Riedizione, ossia piccole edizioni limitate di vini caratterizzati da una lunga permanenza sui lieviti. Come ha spiegato Lucia Barzanò: “Quello delle Riedizioni è un progetto in cui crediamo moltissimo. Sappiamo che il tempo è il migliore alleato dei nostri Franciacorta e ci emozioniamo ogni volta che assaggiamo un calice in così perfetta armonia. Il lungo riposo sui lieviti dona al vino un carattere unico, bisogna avere la pazienza di attendere”. Per l’occasione è stato possibile assaggiare oltre al Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007 Riedizione 2022 (con sboccatura marzo 2022), anche il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007 (sboccatura 2014), quest’ultimo era stato originariamente presentato nel 2014 in occasione di “Questione di Etichetta”, premio indetto dall’Azienda in collaborazione con Adi – Associazione Design Industriale di Milano.
(Il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007)
Il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007 Riedizione 2022 Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007 Riedizione 2022, è composto dal 40% di Pinot Bianco vinificato in acciaio, dal 40% di Chardonnay e dal 20% di Pinot Nero, che sono vinificati in piccole botti di rovere francese. La presenza del Pinot Bianco è un fattore rilevante, dona grande finezza e lunghezza. Inoltre riguardo l’annata 2007, va ricordato che è stata senza dubbio caratterizzata da un inverno molto mite e un periodo estivo con temperature leggermente inferiori alle previsioni, ma è stato il lungo periodo di maturazione che ha consentito un ottimo sviluppo del frutto sia in termini di acidità che di componenti aromatiche. Il risultato dopo questi 14 anni di riposo sui lieviti è davvero sorprendente. Ha un colore oro intenso brillante, esprime spiccate note floreali di camomilla, propoli, a cui si susseguono nuance agrumate di bergamotto, zenzero, cedro candito e frutta a polpa gialla. Il sorso è fresco e dotato di una coinvolgente cremosità. Slanciato e di grande lunghezza. Il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2007 si difende egregiamente, ma gioca su note di frutta a guscio, nocciola, noci di macadamia, nuance di sambuco e suggestioni di miele e pasticceria; il sorso è armonico e coinvolgente, con finale materico e di grande lunghezza.
Mosnel di Emanuela Barboglio e Figli
Contrada Barboglio, 14 – Ingresso da Via G.C. Abba, 38
Camignone – Brescia – Italia
info@mosnel.com
https://www.mosnel.com