di Michele Pizzillo
Se l’obiettivo da raggiungere è identico e c’è la volontà di un percorso condivisibile, eventuali differenze di notorietà, di misura, di presenza sui mercati, sono facilmente superabili.
La conferma arriva da una partnership internazionale finalizzata a dare vita ad un progetto inedito come l’alleanza Italia-Francia in una grande operazione promozionale per rafforzare la cultura del vino rosé in Europa. Dei due paesi sono interessati due territori molto diversi tra loro, ma vocati a produrre vini rosa di altissima qualità. E, cioè, la Provenza, un gigante nella produzione di rosé con i suoi 27 mila ettari vitati e 150 milioni di bottiglie annue che rappresentano una quota pari al 4,3% della produzione mondiale di vini rosa; la Valtenesi, praticamente un nanetto da 1.000 ettari vitati e una produzione di 2 milioni di bottiglie che, sia pure in costante crescita, è ben lontano dai numeri e dalla notorietà della regione francese. Con tutto ciò, il team del Civp-Conseil Interprofessionel des Vin de Provence, ha voluto farsi accompagnare dalla Valtenesi per il programma triennale denominato Rosè Connection, finanziato dalla Comunità Europea che realizzerà una campagna triennale sul patrimonio dei vini rosé Doc e Aoc di Valtènesi-Riviera del Garda Classico e Provenza in grandi mercati europei come Germania, Olanda e Belgio dove non si beve vino rosato. Il target sarà prioritariamente quello dei millennial per rafforzare il legame emozionale ed esperienziale dei consumatori di questi tre grandi Paesi ed aumentare la percezione del reale valore qualitativo dei rosé a denominazione, tipologie non conosciute quanto meriterebbero è stato evidenziato nel corso dell’incontro fra i rappresentanti dei due consorzi, tenuto a battesimo a Milano da Ais Lombardia.
(Eric Pastorino e Alessandro Luzzago)
“Per il nostro Consorzio, questa iniziativa rappresenta un salto di qualità enorme in termini di immagine, percezione e riconoscibilità internazionale – commenta il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago-. Non si tratta certo di un episodio isolato, quanto del culmine di un percorso iniziato ormai tempo fa con lo studio quinquennale sul profilo sensoriale dei nostri rosati effettuato dal Centre du Rosé di Vidauban: ma con Rosé Connection la Valtènesi viene di fatto accreditata dalla Provenza, regione leader a livello mondiale, come punto di riferimento imprescindibile nella produzione italiana di rosati italiani di altissima qualità, di forte vocazione tradizionale ed identità storica. Per noi questo è motivo di onore e di grande orgoglio”. Con il presidente del Civp Eric Pastorino (accompagnato dal direttore Brice Eynav) che aggiunge “rafforzare il successo dei vini Aop dalla Provenza a livello europeo insieme alla bellissima regione vinicola della Valtènesi è per noi un grande orgoglio. Le nostre due regioni, da diversi secoli specializzate nel vino rosé a denominazione, uniscono i loro know-how, i loro paesaggi, la loro arte di vivere e un’importante ambizione comune: quella cioè che i vini di Provenza e Valtènesi siano riconosciuti come i punti di riferimento assoluti per i vini rosé sulla base del loro eccezionale livello qualitativo”.
(Presentazione Progetto Rosé Connection con al centro Hosam Eldin Abou Eleyoun presidente Ais Lombardia)
Il tutto vedrà il coinvolgimento diretto di influencer dei tre Paesi interessati, che diventeranno gli ambasciatori della campagna tramite l’organizzazione di tour in Francia e in Italia in cui avranno modo di conoscere direttamente i territori interessati. Non mancherà l’aspetto social tramite la creazione di un sito web con account Instagram locali. Nel pacchetto sono inoltre compresi numerosi eventi B2B e B2C. Insomma, riuscire a fare capire al consumatore che i rosati sono vini fragili, difficile da fare, ma lavorandoci bene, si possono avere vini di grande qualità, dice Mattia Vezzola, enologo-principe “padre” di vini straordinari ed anche produttore di Valtenesi con l’azienda di famiglia. E’ importante sottolineare che il progetto, già in partenza, vede i due Consorzi coinvolti alla pari nel rispetto delle rispettive e specifiche peculiarità. Intanto, dopo la presentazione della partnership, Ais Lombardia ha coinvolto oltre 100 sommelier in una degustazione guidata dei vini delle due denominazioni. Perché, dice Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia “i nostri sommelier degustatori ogni anno compiono un lungo e impegnativo percorso formativo che si conclude con le sessioni dedicate all’analisi dei vini che poi verranno giudicati all’interno della guida regionale Viniplus e nella sezione dedicata alla Lombardia della guida nazionale Vitae. Questo approfondimento sui vini rosati di due zone così legate a questa tipologia ci ha consentito un confronto e un’analisi davvero imprescindibile per la nostra formazione”. Non è escluso che l’acqua – quella di mare per la Provenza, e quella del Lago di Garda per Valtenesi – è un altro elemento che accomuna le due realtà viticole, senza trascurare il fatto che la famiglia di Pastorino, come dice il nome, è di origine italiana o meglio, piemontese.