di Fosca Tortorelli
La Calabria, nei giorni scorsi, ha aperto le sue porte ospitando il Concours Mondial de Bruxelles, una competizione importante e dal carattere internazionale, durante la quale oltre 320 giudici esperti – provenienti da 45 nazionalità differenti – hanno valutato gli oltre 7.370 vini in competizione, legati a 40 paesi diversi.
Non potevano mancare i vini calabresi in concorso con ben 110 etichette iscritte, proprio a indicare il grande entusiasmo dei produttori. Un’occasione unica per far conoscere da vicino le tante bellezze di questa regione, che viene spesso trascurata. Il mondo del vino, quindi come volano per la promozione di un territorio denso di storia e di “umanità”; una terra per molti versi ancora inesplorata che poggia su solide radici e tradizioni che la rendono unica e peculiare. La Calabria è infatti una regione ricca di contrasti, che grazie al clima, alla sua storia, ai suoi territori e all’inestimabile patrimonio naturalistico, rappresenta da sempre un luogo legato alla vitivinicoltura. La Calabria è tra le regioni vinicole meno conosciute d’Italia, eppure è il cuore della Magna Grecia e possiede tante peculiarità da scoprire; non solo il vino, che negli ultimi anni è cresciuto in modo significativo dal punto di vista qualitativo, ma i tanti prodotti che ne raccontano le tradizioni e la storia, come il piretta o la zafarana, o ancora la sardella e i tanti salumi, formaggi, ortaggi e dolci, unici per i loro sapori, oltre alla impressionante varietà geologica.
Durante le giornate del Concours, le autorità regionali sono state sempre presenti, proprio per mettere in evidenza l’importanza dell’occasione. L’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo ha più volte sottolineato quanto “la Calabria è stata onorata di accogliere il Concours, una regione che vuole proporsi sul panorama internazionale del mondo del vino e che rappresenta un perfetto connubio tra ambiente, storia e territorio, per mettere in evidenza bellezze e peculiarità della nostra regione. Abbiamo creduto moltissimo in questa manifestazione, ritenendo che questa iniziativa potesse essere un’occasione di promozione per i vini calabresi, che sono cresciuti molto in termini di qualità, grazie agli sforzi dei nostri viticoltori. Questa crescita va anche sostenuta e riconosciuta oltre i confini regionali, poiché i nostri vini non hanno un brand riconosciuto. Se ci troviamo in un ristorante fuori dai confini regionali è molto improbabile trovare in una carta dei vini referenze della nostra regione; ma riteniamo che questa sia un’ingiustizia rispetto alla qualità che i nostri vini hanno riportato con questa azione di crescita, attraverso un importante trapasso generazionale. Chi è riuscito bene, ha anche coinvolto importanti enologi di fama nazionale ed internazionale. Abbiamo fatto un ottimo Vinitaly e adesso con questa occasione vogliamo andare oltre il vino, facendola diventare anche occasione per tutto il nostro territorio. I nostri vini servono ad accompagnare la nostra gastronomia e i nostri prodotti dell’agroalimentare e vanno apprezzati in un unicum con il territorio intero. Ci auguriamo che la Calabria, come terra che noi riteniamo straordinaria, possa dimostrare questa sua peculiarità. In merito alla crescita dal punto di vista turistico, faremo ulteriori azioni di promozione, sempre con un approccio legato alla crescita qualitativa. Siamo la terza Regione più bio di Europa, siamo la Regione no glifosate, siamo la regione che ha dato i natali alla dieta Mediterranea e che nei prossimi anni puntando sulla tracciabilità e su protocolli di sicurezza alimentare, vorrà fare in modo che i nostri vini, oli e tutti i nostri prodotti si misurino sulla qualità e non sulla quantità”.
“Il comune di Rende è stato il punto base della competizione – prosegue l’assessore – ma quello che cercheremo di fare in queste giornate è far vivere gli scenari unici della nostra terra. Tappa iniziale è stata quella del Cupone, località a ridosso del lago Cecita, nel Parco nazionale della Sila, così chiamata dall’omonimo fiume che vi scorre. La Sila è un marcatore identitario della nostra regione. Poco conosciuto, ma che ha tanto da mostrare sia in termini di paesaggio, sia in termini di clima e sia, soprattutto, in termini di prodotti che sono straordinari e che hanno una tipicità e una unicità che connota anche la nostra regione. Ci siamo poi spinti fino a raggiungere la costa tirrenica catanzarese, a Gizzeria, in uno dei più bei lidi della nostra costa. È nostra intenzione lasciare loro un ricordo unico, il ricordo di una terra bellissima della quale siamo orgogliosi”a.